Rificolona a Dicomano: la storia della manifestazione
DICOMANO – Si è tenuta abato 7 settembre la Rificolona Dicomanese 2019. La festa, vera tradizione del comune mugellano, ha visto la vittoria del Rione della Stazione, del quale fa parte Serena Pinzani, autrice di due libri sulla storia della Rificolona. E proprio per questa sua conoscenza, le abbiamo fatto qualche domanda, per scoprire la storia che c’è dietro questa manifestazione così importante e particolare.
Intanto ti chiedo un bilancio di questa edizione E’ stata una bellissima edizione. Tante persone sono venute a Dicomano per vedere i carri, ed i rioni c’erano quasi tutti. Purtroppo mancava il rione Pantano, che per mancanza di ‘forza lavoro’ non ha realizzato il carro. Per il resto erano tutti presenti: dalla Piazza (197 punti), al Piazzale (198 punti) alla Pieve (222 punti), dalla Stazione (235 punti), vincitore di questa edizione, al rione Forese (221 punti). Sicuramente ha aiutato il fatto che il 7 settembre è venuto di sabato, e vi è stata davvero una bella partecipazione in paese.
Tu su questo evento hai scritto due libri. Puoi fare a beneficio dei non dicomanesi, una sintesi della sua storia? Esatto, ho scritto un libro sulla storia della Rificolona in occasione dei quaranta anni della manifestazione, e per i cinquant’anni una sorta di Albo d’Oro che racchiude tutti i vincitori. La storia della Rificolona è particolare tanto quanto la manifestazione stessa, unica nel suo genere. Bisogna risalire al 1965, quando a Dicomano arrivò il sacerdote Don Lino Checchi, cappellano proveniente dall’Impruneta, dove da anni c’era la festa dell’Uva con carri allegorici. Don Lino, molto devoto alla Madonna, ebbe due idee: la prima quella di istituire la festa della Rificolona, festeggiando la nascita di Maria, e la seconda di far nascere il carnevale dicomanese. Lo stesso don Lino era molto attivo nel realizzare i carri, anche quando la Rificolona passò un periodo un po’ di abbandono con solo due rioni presenti.
E’ stato per noi una guida spirituale ma anche un grande esempio di dedizione: intorno a lui si sono raggruppati nel tempo molti giovani che oggi, dopo tanti anni, cercano di portare avanti la tradizione.
Come sono fatti i carri? E cosa devono rappresentare? I carri riprendono il concetto delle lanternine che venivano poste dalle donne per festeggiare la natività di Maria. Sono fatti con legno, fil di ferro, carta crespa e lampadine alimentate a batterie, e devono rappresentare un tema ben preciso, ma ad anni alterni: un anno il tema è comune a tutti, un anno è a tema libero. La giuria deve valutare i lavori in base all’originalità del carro, la luminosità e la veduta d’insieme.
Come può ancora crescere questa manifestazione? Più che altro si spera di mantenerla: la dimensione della rificolona come festa va bene così, l’augurio che ci facciamo è farla apprezzare a chi non è dicomanese ed ai giovani, che possono trovare valori sani in questa manifestazione.
Andrea Pelosi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 settembre 2019