Villa Martini, “quei tigli vanno abbattuti tutti”
BORGO SAN LORENZO – Nel giugno scorso i Vigili del Fuoco e il Comune di Borgo San Lorenzo, a seguito dell’abbattimento di un grosso tiglio a rischio di caduta nella strada vicinale di Villa Martini chiusero la strada. Ci furono problemi perché in quell’area è sorta, non troppi anni fa, un’area residenziale dove vivono decine di famiglie. E si è fatta realizzare senza preoccuparsi per niente di garantire accessi viari decenti. La chiusura della strada ha semi-isolato le case, e comunque creato ulteriori disagi. Poi l’accesso è stato riaperto, dopo aver abbattuto una seconda pianta vicina alla strada Traversa del Mugello, anch’essa a rischio di potenziale caduta e poi altri alberi, a forte rischio.
Ma il problema non è affatto risolto. Lo dice una approfondita relazione tecnica del dottore forestale Gianni Pesaresi –incaricato dal condominio “Podere La Viottola”- che ha indagato lo stato di manutenzione del doppio filare di tigli che contorna il centinaio di metri della strada.
E la sentenza è pesante: questi alberi, vecchi e malati hanno un “elevato pericolo di cedimento”, e sono di per sé parecchio pericolosi visto che il luogo di potenziale caduta, su una strada transitata da veicoli e persone. E andrebbero abbattuti tutti.
Si tratta di 33 grossi tigli -14 nel filare est, 19 nel filare ovest-, con un diametro tra i 50 e gli 80 centimetri, e un’altezza fino a 30 metri.
Il tecnico parla di una “criticità diffusa” su gran parte delle piante. E prende in considerazione anche la possibilità di interventi per ridurre il livello di pericolosità. Ma la situazione è compromessa, sia per le forti potature del passato, che hanno alterato sia i fusti che le chiome, con i fusti alzati “a dimensioni non più rassicuranti per la statica delle piante in particolare sotto l’azione degli agenti meteorici in caso di eventi estremi”.
Non solo: essendo piante quasi centenarie “il ciclo vitale si è ormai esaurito” o comunque sono piante entrate in una fase di senescenza. Il tecnico riconosce che la decisione di abbatterli tutti sarà “impopolare” per l’elevato valore affettivo per i cittadini, ma sottolinea che è più opportuno “rimuovere interamente (seppure progressivamente) una vecchia alberatura per ricrearne una con alberi di elevata qualità e gestita in un modo tecnicamente ed economicamente sostenibile che garantisca la sicurezza dei cittadini.
Perché i tigli ora presenti essendo su una viabilità di accesso a complessi residenziali e a fondi agricoli in caso di caduta potrebbero causare notevoli danni a persone e cose.
Alberi a parte resta il problema dell’accesso a quell’area residenziale, con i residenti che hanno pagato i loro bravi oneri di urbanizzazione, rimanendo privi però di servizi infrastrutturali essenziali. Come la strada. Da qui la loro richiesta che sia il comune a prendere in carico il viale d’accesso, da trasformare in strada comunale, occupandosi anche del problema dell’alberatura. Anche perché quel vialetto ha altre funzioni pubbliche, è infatti via di accesso sia alla pista eco-turistica ciclabile, ed anche a numerosi edifici abitativi che non fanno parte della nuova urbanizzazione.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 novembre 2017