PAOLO CERRINI, L’ARTIGIANO DEL VINO DEL MUGELLO
Vino da pionieri
Se piccolo è bello, allora l’azienda vitivinicola “Il Rio” di Paolo Cerrini, nelle campagne di Vicchio (seconda tappa del “viaggio” del “Filo” alla scoperta dei produttori di vino mugellani) è tra le più belle del mondo. Quest’anno Cerrini ha vendemmiato su mezzo ettaro, e ha impiantato nuovi vitigni su un altro terreno, per aggiungere un ettaro e mezzo.
“Quest’anno –dice- abbiamo prodotto 20 quintali di vino, e siamo contenti. Certo, mi rendo conto che si sta lavorando a dosi... omeopatiche. Ma cominciando dal piccolo si impara anche ad avere molta cura verso il prodotto. E non è la dimensione che fa la qualità”.
Il motore del “Rio” è la passione: Cerrini, fiorentino, ha lasciato alcuni anni fa la sua città e il suo apprezzato lavoro di artigiano modellista orafo, per venire in Mugello e darsi all’agricoltura: “Dicono –scherza- che ci sono tre modi per buttare i propri soldi: con le donne, con il gioco, con l’agricoltura; il primo è il più piacevole, il secondo è il più veloce, quello con l’agricoltura è il più sicuro. A parte gli scherzi, nell’agricoltura ritrovo lo spirito bello che c’era nell’artigianato 20 anni fa: oggi trovare ancora enologi che perdono tempo con te, per spiegarti, insegnarti, consigliarti, fa piacere”. Perché il Mugello? Perché da ragazzo facevo il ciclista, e venivamo spesso ad allenarci: le sue strade sono ottime in questo senso e questa terra mi è sempre piaciuta da morire”. Poi, nei primi anni ’90, per diletto, intorno a casa provò a impiantare due vitigni nordici. “Col freddo che fa in Mugello prova a mettere Pinot Nero e Chardonnay (ed ora stiamo facendo un esperimento con un vitigno valdostano). Ma i primi passi sono stati tragici. Ogni anno solevo portare una bottiglia del nostro vino a un amico enologo di fama, e lui ogni volta... me lo vuotava nel cestino. Poi nel ’97 ricevetti una sua telefonata. Pensai, quest’anno sarà stato più cattivo del solito. Mi disse invece che lo aveva bevuto con un cliente e si prodigò di lodi. Questa fu la spinta a continuare”. Così il novello vitivinicoltore fece corsi all’Università, studi di tecniche e metodologie e soprattutto tanti esperimenti, annotando con grande pazienza dati, temperature, risultati. “E’ vero, in questo momento lo faccio per passione, non certo per fini di lucro. Con due ettari e 12 mila bottiglie non si fanno i soldi”.
I suoi due vini, il rosso “Ventisei” con uve Pinot Nero e il bianco “Annita”, con uve Chardonnay e Pinot Nero cominciano ad essere conosciuti ed apprezzati: lo si trova in diverse enoteche, come alla “Loggetta” di Borgo San Lorenzo, al “Rivasud” di Barberino, e in ristoranti come il “Giro di Bacco” di Barberino e la “Porta di Levante” a Vicchio. E in enoteca una sua bottiglia si vende anche a 12 euro.
E allora –gli chiediamo- la storia che in Mugello il vino buono non può venire? “L’ho sempre considerata una bischerata. Il vino mugellano veniva fatto con le uve del Chianti, ma il problema è che tra qui e il Chianti ci sono cinque gradi di differenza come temperatura. La nostra non una zona adatta per quei vitigni. Del resto già nel 1800 Vittorio degli Albizi, a Pomino, aveva fatto esperimenti con vitigni francesi. Insomma, qui il Chianti non ce la fa a maturare bene, e ci vogliono invece vitigni che hanno meno bisogno di calore. E il Mugello, a mio giudizio, può essere terra idonea per il vino, in particolare per ottimi vini bianchi”.
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L’azienda “Il Rio” di Paolo Cerrini è in via di Padule 131 a Vicchio. Telefono 055 8407904
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Visite e degustazioni: su appuntamento
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Come arrivarci: da Borgo San Lorenzo in direzione Vicchio, si volta a sinistra all’indicazione Pesciola. Si sale verso Molezzano per oltre 2 km e superato il bivio che riporta a Vicchio e Pilarciano, dopo un centinaio di metri sulla sinistra c’è una stradella sterrata che conduce al “Rio”
I VINI
Annita
vino bianco
Uvaggio: Chardonnay 70%, Pinot Nero 30%, vinificate con macerazione pre-fermentativa a freddo, torchiatura e decantazione, fermentazione alcolica e malolattica in barrique
Gradazione: 12,5%
Ventisei
vino rosso
Uvaggio: Pinot Nero in purezza, vinificato con fermentazione a tino aperto, malolattica in barrique, affinato 12 mesi in barrique, 12 mesi in bottiglia
Gradazione: 13%
Abbinamenti: carni bianche lessate, arrosti, formaggi
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, settembre 2004