L'AZIENDA LIPPI-SANTONI A DICOMANO
Le colline
del super vinsanto
a tre stelle
Tra Mugello e Val di Sieve, e precisamente sulle colline di Dicomano, si produce
un vinsanto tra i migliori d’Italia. Quest’anno addirittura il migliore: lo
hanno stabilito non una ma due diverse guide di settore, entrambe prestigiose:
“I vini di Veronelli 2009” hanno assegnato un “super Tre Stelle” al “Vinsanto
del Chianti Rufina 1999” prodotto dall’azienda agricola Frascole, mentre “I vini
d’Italia 2009” de L’Espresso lo hanno inserito, unico vinsanto di quest’anno,
tra i “Vini dell’eccellenza”.
E quello di Frascole è addirittura un bis: già quattro anni fa, con un vinsanto
del 1995 l’azienda Lippi-Santoni ottenne analoghe, prestigiose segnalazioni sia
dalla guida Veronelli che dai Vini d’italia dell’Espresso. I festeggiamenti per
questo straordinario riconoscimento vitivinicolo sono stati occasione anche per
ricordare l’architetto Serse Santoni, figura molto nota a Dicomano e in tutto il
Mugello, padre di due componenti dell’azienda Frascole e che con la sua passione
è stato all’origine di questa attività imprenditoriale: alla sua memoria, anche
sull’etichetta della bottiglia, è stato dedicato il vinsanto premiato.
A Carlo Santoni ed Enrico Lippi abbiamo chiesto di presentare la loro azienda
agricola: “Frascole –iniziano-
si estende su quasi cento ettari, parte in fondovalle destinati ai seminativi,
la maggior parte sulla collina coltivati a vite (
“La passione per l’agricoltura –aggiunge Carlo- si tramanda nella nostra
famiglia da più generazioni: il nonno materno Armando Giunti era stato per molti
anni fattore di importanti azienda fino a divenire proprietario di alcuni
poderi, anche il nonno paterno, Dario Santoni, benché
la sua attività principale fosse quella di calzolaio, da sempre si era
appassionato all’agricoltura acquistando due piccoli poderi. L’attuale azienda
infatti scaturisce sia dalle
proprietà dei nonni materni e paterni sia dal più recente acquisto del podere
Vico avvenuto nel 1992 che poi è divenuto il nuovo centro aziendale”.
“L’attività principale dell’azienda –spiega Enrico Lippi- è quella vitivinicola
seguita dalla produzione di olio extravergine di oliva. L’azienda ormai da molti
anni segue i criteri di produzione biologica sia per l’uva che per le olive.
I nostri prodotti sono il Chianti DOCG “Bitornino”, il Chianti Rufina DOCG “Frascole”
e “Frascole Riserva”. L’IGT Toscana “Venia” e il Vinsanto Del Chianti Rufina
DOC. Attualmente produciamo mediamente 30-35.000 bottiglie di cui circa il 70% è
destinato all’esportazione principalmente negli Stati Uniti poi in Giappone,
Svezia, Messico, Canada e in altri stati europei.
Frascole è davvero un’azienda familiare: Carlo Santoni ha infatti sposato la
sorella di Enrico, Paola, mentre Enrico, a sua volta, ha messo su famiglia con
Elisa, sorella di Carlo. “Fu nostro padre Serse –ricorda Carlo Santoni- che, nei
poderi del nonno, alla fine degli anni sessanta iniziò a piantare i primi
vigneti specializzati. Questi avevano raggiunto circa
sette ettari quando intorno alla metà degli anni ottanta subentrammo
nella gestione dell’azienda. Il passo più grande però avvenne nel 1992 con
l’acquisto del podere a Frascole, sia dal punto di vista quantitativo ma
soprattutto qualitativo.
La collina di Frascole infatti presenta caratteristiche di conformazione del
suolo, di esposizione e clima del tutto particolari rispetto al resto del
territorio dicomanese.
L’esposizione è ottimale e l’estate riesce a cogliere dai primi raggi dell’alba fino al tramonto. Il clima, che risente della vicinanza dell’Appennino, è più fresco specialmente durante la notte, caratteristica questa esalta i profumi dei vini e li rende inconfondibili rispetto ad altre zone”.
Fu in quell’anno che facemmo la
conoscenza con il Dott. Federico Staderini, enologo. Veniva da importanti
esperienze nel campo vitivinicolo in Italia ed in altri stati del mondo, fra di
noi ci fu subito intesa, la sua collaborazione negli anni successivi risulterà
decisiva per lo sviluppo dell’azienda. Quello che potemmo appurare fin dalla
prima vendemmia fu che le basi c’erano ed andavano valorizzate.
I primi interventi furono sui vigneti esistenti impostando le potature con
l’occhio rivolto non più alla quantità ma alla qualità e già dopo un paio di
anni si incominciarono a vedere i risultati. Ma fu con i vigneti nuovi che fu
compiuto il primo passo importante: i nuovi impianti ad alta densità con cloni
di sangiovese selezionato non tardarono a dare i loro frutti e già dalla
vendemmia del 1999 capimmo di aver imboccato la strada giusta.
In quell’anno arrivò anche la nuova cantina, le nuove vasche e le botti in legno
che concorsero ad un ulteriore passo in avanti sulla via della qualità”.
Poi la sorpresa di un prodotto eccezionale, “il vinsanto, la grande passione di
Serse che ci incitava a continuare. Ancora una volta con il prezioso contributo
di Federico Staderini cercammo, sulla scia della locale tradizione, di
perfezionarne il ciclo produttivo per esaltare un prodotto già molto buono. Qui
i miglioramenti furono esponenziali, già con il vinsanto del 1993 ottenemmo
risultati eccezionali, e con quello del 1995 cominciarono ad arrivare i primi
premi e riconoscimenti delle più prestigiose guide dei vini italiane, fino a
quello appena uscito del 1999 che ha ottenuto insigni riconoscimenti che lo
hanno qualificato tra i migliori vinsanti d’Italia.
Oggi oltre al vinsanto anche gli altri vini sono ottimamente considerati nelle
recensioni delle più note guide”.
Carlo conclude: “Non è stato facile però e abbiamo dovuto affrontare non poche
difficoltà a cominciare da quelle economiche, abbiamo usufruito di alcuni
finanziamenti europei ma poca cosa di fronte alle spese necessarie e quindi il
lungo pellegrinaggio fra le varie banche per ottenere prestiti. E poi la
burocrazia, assurda e talvolta insuperabile, che riesce a rendere difficile
qualsiasi operazione, come se le rate da pagare a fine mese non bastassero a
procurarti notti insonni. Doveroso un ringraziamento alla Coldiretti ed a tutto
lo staff dell’ufficio di Borgo San Lorenzo che ci è spesso venuto in aiuto. E
per il futuro: la strada è ancora lunga, migliorare ancora, farci conoscere e
far apprezzare i nostri prodotti in Italia e nel resto del mondo.
ECCO I SEGRETI
DEL VINSANTO MIGLIORE D’ITALIA
Nome del
vino:
Vinsanto di Frascole
Primo anno
di produzione:
1993
Descrizione
dei vigneti:
Terreni a
composizione franco argillosa, originati dal disfacimento delle Marne di Vicchio
( marne e marne argillose) con intercalazioni di sottili strati arenaci.
Altitudine:
Esposizione
dei vigneti:
sud, sud-ovest.
Anno di
impianto:
1967 e 1970
Densità di
impianto:
2800 piante/ha
Uvaggio:
Trebbiano e Malvasia Bianca
Tecnica di
vinificazione:
la raccolta delle uve, eseguita completamente a
mano, inizia verso metà Settembre. Il raccolto viene posto in piccole cassette
che contengono circa
I grappoli
sono stati appesi su telai metallici verticali sistemati
nel locale di appassimento dotato di ampie aperture e posto in posizione
ventilata ed asciutta. Qui le uve sono rimangono fino ai primi giorni del mese
di marzo.
Nella prima
settimana di marzo le uve sono
state staccate dai telai e pressate in torchio tradizionale.
Il mosto
messo in piccoli caratelli di legno di castagno, da circa 40 e
Successivamente il Vinsanto viene tolto dai caratelli e senza alcuna filtrazione
imbottigliato.
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, dicembre 2008