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I LUOGHI DI VICCHIO |
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Chiesa di San Michele a Rupecanina Superato l’abitato di Vicchio in direzione di Dicomano lungo la SS. 551, s’incontra quasi subito una strada, sulla sinistra, con varie indicazioni fra cui quella di Rupecanina, che si raggiunge in breve e dalla quale si gode veramente uno splendido panorama su tutta la vallata. Fra rare vestigia di antichi castelli, nascoste o inglobate in più recenti edifici, si trova la chiesa di San Michele a Rupecanina. Anch’essa completamente ricostruita dopo il terremoto del 1919, vanta le sue origini intorno al 1333 se non prima (XII sec.). Di modeste dimensioni, ha una facciata lineare, intonacata, con semplici motivi ornamentali in stile romanico; sopra la porta in legno intagliato, si trova un rosone circolare con vetrata raffigurante S. Michele Arcangelo. Sul lato sinistro due monofore vetrate riproducono i simboli Eucaristico e Mariano. Sulla destra spunta dal retro un agile campanile a vela.
Dietro l’altar maggiore si trova un dipinto su tavola, raffigurante la Madonna in trono fra i Santi: sulla destra S. Pietro e S. Antonio e sulla sinistra S. Girolamo e l’Arcangelo S. Michele. L’opera di cui non si conosce l’autore sembra risalire al sec. XV, tuttavia alcuni particolari rileverebbero interventi successivi di mano diversa (composizioni floreali e due cardellini alle spalle della Madonna). Sulla parete di sinistra una tela rappresenta la Madonna del Rosario fra S. Antonio e S. Gaetano, mentre su quella di destra, in un quadro recentemente realizzato dal pittore Silvano Campeggi, si vede il Beato Angelico, il cui volto è fortemente ispirato a quello ritratto sulla tomba dell’artista domenicano in S. Maria alla Minerva, a Roma; sullo sfondo s’intravede la chiesa di Rupecanina così come doveva apparire dalla casa natale dell’Angelico, posta in località Moriano. Sul fonte battesimale si trova una pala d’altare raffigurante S. Antonio da Padova. (La Chiesa è aperta per la celebrazione della Liturgia domenicale).
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| © Notizie e foto tratte da il volume "Il Mugello" di Massimo Certini e Piero Salvadori (ed. Parigi & Oltre, Borgo San Lorenzo, 1999) | |


L’interno,
ad una sola navata, è completamente decorato dal Chini con motivi
geometrici e floreali, recentemente restaurati da un allievo dello
stesso.