MUGELLO – L’ex sindaco di Firenzuola si scaglia contro la proposta di Reddito di Cittadinanza nella Regione Toscana.
Premessa doverosa: parlo di Toscana, non di altre zone d’Italia delle quali non conosco le dinamiche economiche e produttive, ma della nostra Regione, una delle più belle e sviluppate d’Europa, dove basta parlare con qualsiasi imprenditore, artigiano, politico di ogni colore per sentirsi dire che il lavoro c’è in abbondanza e a qualsiasi livello di specializzazione, che la vera emergenza è la mancanza di forza lavoro, perfino i sindacati, CGIL in testa, giustificano la necessità di nuovi migranti dall’estero per supplire alla carenza di manodopera toscana.
Premesso questo analizziamo il tessuto produttivo toscano:
- Ci sono lavoratori dipendenti che ogni mattina, anche molto presto (chi non è abituato provi ad uscire al mattino prima delle 6.00), si alzano per andare a compiere il proprio dovere nelle fabbriche e negli uffici e magari in molti casi, finito il turno di lavoro adoperarsi in altre faccende per arrotondare il reddito familiare;
- Donne che si alzano ancora prima degli uomini e vanno al tetto per ultime perché oltre al lavoro fuori casa, nella maggior parte dei casi, si addossano il lavoro domestico per la famiglia;
Artigiani, commercianti, agricoltori, liberi professionisti, la cui giornata lavorativa è spesso di 12 ore per tirare avanti proficuamente la propria azienda; - Imprenditori che oltre pensare alla produzione devono combattere con tutta la burocrazia che Stato e Regione Toscana le mettono davanti, al fine di garantire per se e per i propri dipendenti lavoro, benessere e prospettive;
- Pensionati, come il sottoscritto, che per oltre 43 anni hanno versato tutte le tasse e i contributi previsti e che deve fare i conti con entrate mensili, puntualmente tassate, logicamente inferiori al periodo lavorativo;
- Anziani, spesso con pensioni inferiori a mille euro perché anch’esse soggette a tassazione, obbligati a fare salti mortali per arrivare a fine mese;
Studenti che per non gravare sulle proprie famiglie accettano di occupare il proprio tempo libero lavorando domeniche e festivi per 50 euro al giorno; - Stranieri, capendo che si diventa veramente italiani solo con il lavoro, che accettano impieghi umili, spesso sottopagati, pur di dare una prospettiva ed un futuro onesto a se stessi e alle proprie famiglie;
- Uomini e donne colpiti dalle sfortune della vita per i quali lavorare risulta impossibile e che sono obbligati a barcamenarsi giornalmente con le misere pensioni di invalidità erogate dallo Stato;
Caro Governatore Giani, queste sono le persone che fanno bella e forte la nostra Regione, non i “vagabondi” ai quali Lei vuol regalare, con il Reddito di Cittadinanza, parte delle tasse frutto del nostro lavoro, per consentirgli di stare sdraiati tutto il giorno sul divano o a bighellonare per le strade.
Rubrica: Dai Lettori – Claudio Scarpelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 settembre 2025