MUGELLO – Giovanni Berti, 27enne di San Piero a Sieve con la passione per i viaggi e la scrittura, ha iniziato il suo anno di “Servizio civile universale” nella Repubblica Dominicana, che racconterà nel suo diario online sul Filo del Mugello. E intanto ci parla delle sue prime impressioni:
Quisqueya, o Kiskeya, è il termine Taino che indica la Repubblica Dominicana. Si può tradurre come ‘madre di tutte le terre’. I taini, abitanti dell’isola prima dell’arrivo degli spagnoli, condividevano il vizio che caratterizza più o meno ogni popolo: “la segreta tacita convinzione di essere, in fondo, diversi dagli altri”. E speciali.
Mi chiamo Giovanni Berti, ho 27 anni e sono cresciuto fra la scuola, la parrocchia e il campo sportivo di San Piero a Sieve. Ho sempre avuto il vizio del viaggio, della scrittura e la passione per le persone che usano l’educazione come strumento per cambiare il mondo. Per questo e altri motivi, il 4 Settembre, un aereo grande abbastanza da non temere le turbolenze atlantiche mi ha trasportato a Santo Domingo. Qua svolgerò il mio anno di Servizio Civile Universale: fino al 25 Giugno 2026 lavorerò in una scuola gestita dalle suore salesiane, all’interno di un progetto di FVGS, fondazione promossa dal VIDES internazionale.
Si vivesse solo di inizi… Il viaggio e l’arrivo sono così carichi di eccitazione, desideri, aspettative e paure che, improvvisamente, sembra che il tempo diventi una materia diversa, più densa e intensa del normale. Sembra di essersi lasciati tutto alle spalle e di poter diventare tutto. Thomas Mann scriveva che anche solo “due giornate di viaggio allontanano l’uomo dal mondo di tutti i giorni, da quelli che egli considerava doveri, interessi, affanni, previsioni. Lo spazio che si dipana fra lui e la sua casa sviluppa forze che di solito si credono riservate al tempo; di ora in ora provoca mutamenti interiori molto simili a quelli attuati dal tempo, che però in un certo modo li superano, staccando la persona dai suoi rapporti e trasportando l’uomo in uno stato di libertà originaria”. Questo genera grandi entusiasmi e speranze ma anche grandi paure, specie di fronte alla prospettiva di stare via non due giorni, ma un anno intero.
Ed eccoci qua, quindi: man mano che questi entusiasmi, speranze e paure diventeranno incontri, scoperte e esperienze scriverò dei brevi resoconti che saranno pubblicati qua. Una specie di diario di viaggio digitale, di cui questa sarà la pagina zero. Mentre scrivo, un bus sta portando me e le mie tre compagne di Servizio Civile: Priscilla, Nunzia e Francesca, nell’entroterra del paese, a Moca, circa due ore e mezza a Nord di Santo Domingo. Il paesaggio che scorre dal finestrino è sorprendentemente familiare: alture dolci, molto più colline che montagne, e boscaglia ai lati della strada mi riportano ad uno degli infiniti viaggi in Sita sulla Bolognese. Eppure, ogni volta che concentro il mio sguardo, non riesco a riconoscere l’albero che sto guardando. Tutto è così simile e così diverso allo stesso tempo. Anche di questo sarà bello parlare.
Hasta pronto.
Giovanni Berti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 Settembre 2025





