10 Ottobre, buon 9° compleanno per “L’Orologio”. Intervista ad Ilaria Caterino
Bella serata e bagno di folla per il nono compleanno del bar l’Orologio. La festa, in collaborazione con “La Notte è Più Bello”, dalle 19.00 in poi si è aperta con un ricco buffet ed è terminata fino a tardi con la musica di Tommaso Carlà e Francesco Mascara. Tante le sorprese. Particolare -e sicuramente degna di nota- l’iniziativa “Pittura in Corso”: sui tavoli tele e tempere in quantità per dare sfogo alla creatività dei clienti.
Questo evento è stato l’occasione per un’intervista ad Ilaria Caterino, che da tanti anni gestisce il locale borghigiano.
Ilaria, come sono stati questi nove anni? Allora intanto voglio ringraziare vivamente tutti coloro che hanno contributo a rendere L’Orologio una famiglia. Sono stati anni lunghissimi, fatti di gioie, soddisfazioni, sorprese, ma anche anni duri, perché è subentrata la crisi, “guerre” burocratiche che non c’hanno poi permesso di fare tante cose. Però l’affetto e il calore dei clienti, la competenza la professionalità e la disponibilità di tutto la staff e la mia famiglia hanno reso più semplici anche le difficoltà.
9 anni sono in effetti lunghi da passare, ma quel che si può intanto dire è che nelle vostre proposte avete cercato sempre di rinnovarvi. Per il 2016 avete già progettato qualcosa di particolare, qualche idea? Ci vuoi anticipare qualcosa? In realtà abbiamo tantissime idee. Sempre per la questione burocratica, dobbiamo però capire se è possibile realizzarle oppure no. Tutto è strettamente legato a quello, non ‘mancanza di voglia’ o il fatto che ‘ci siamo assopiti’, come qualcuno ci ha accusato. In realtà siamo un vulcano. Ci sono moltissimi progetti, ma ti lascio nella curiosità: chi sarà nostro fedele cliente, li scoprirà e vivrà direttamente.
Qualcosa l’abbiamo già vista. Per esempio l’aperitivo sushi del venerdì sera. Sì, la prima serata del sushi è andata molto bene, quindi diventerà un appuntamento fisso per il venerdì. Via, un’anticipazione te la do: il sabato sera faremo una sorta di aperi-tattoo, dove daremo spazio al mondo dei tatuaggi insieme ad un buon cocktail. Poi ci sarà un’altra iniziativa dove uniremo l’arte della miscelazione del bere a qualcos’altro.
Un’ultima domanda. E te la faccio proprio in forza di questi nove anni di esperienza. Come è mutato nel Mugello l’intrattenimento giovanile? E’ mutato. Sicuramente ho notato nei giovani tanta più noia. Si è sempre alla ricerca di qualcosa di diverso, di nuovo, che purtroppo il territorio non riesce più ad offrire per tante ragioni. La tua è una domanda difficile. perché le motivazioni sono davvero tante. Il fatto, per esempio, che tanti locali hanno chiuso non offre più l’opportunità per un giovane, oltre ai pre-serata, di restare a vivere la notte nel territorio, che è quindi costretto a spostarsi verso Firenze. Ma principalmente credo che sia scomparso il divertimento “sano”. Sono praticamente 20 anni che sono qui dentro e mi ricordo che comunque un tempo bastava l’idea di uscire, di incontrarsi, prendere da un caffè ad un cocktail, solo per fare due chiacchiere e trascorrere così la serata. Oggi non basta, non si esce più per questo motivo e si preferisce rimanere in casa. I giovani oggi sono sempre più alla ricerca di stimoli. E’ anche vero che basta poco per fornirne: quello che ho imparato, come gestore di locale, è che non bisogna mai adagiarsi sugli allori, ma cercare di catturare l’attenzione proponendo cose sempre diverse.
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 ottobre 2015