VICCHIO – Io c’ero. Di proposito. Ho letto le polemiche e sono partito, da solo, in mezzo al gruppo, e non ho notato nulla di diverso rispetto agli altri anni. Gonfaloni, striscioni arcobaleno, zaini in spalla, mascherine, sindaci e cittadini, tutti assieme. Nessuna spettacolarizzazione, nulla di nulla. Semmai, un corteo smilzo.
Del resto, su don Milani è stato scritto tutto e anche di più, addirittura lo si è rinserrato politicamente in un’area che non era affatto la sua, si è tentato di appropriarsi del suo pensiero rendendogli un pessimo servizio. Si è cercato perfino di despiritualizzarlo.
Capisco. Un magnifico ribelle che ha segnato la nostra storia ognuno lo vorrebbe nel suo pantheon. Dunque capisco, ma non condivido.
Io, a don Milani, sono arrivato per una via laterale, poco più che ragazzo. Me ne parlavano alcuni compagni che provenivano da Barbiana e l’avevano conosciuto bene. Ci avevano vissuto a fianco. E non dimentico il vecchio Becchi, sindaco di Vicchio in quel tempo, una bella spalla per il prete scomodo.
Insomma, a Lorenzo non tirategli la giacca.
Riccardo Nencini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 Settembre 2021
7 commenti
Esatto.
Bravo Nencini
Io c’ero,. Ed era la prima volta,da tanti anni avrei voluto esserci. Ma non era capitata l’occasione giusta. Questa volta si; sono andato con amici, non perché era il 2021, non perché si erano create anche polemiche sull’organizzazione e su chi invitare…. Io ho visto una manifestazione del tutto e in tutto composta e piena di significato atta a rappresentare il giusto significato di ciò che doveva essere. Nessuno e’ andato oltre le righe, e tutto si e’ svolto in perfetta armonia e serenita’ sicuramente come avrebbe voluto Don Lorenzo.
Io a Barbiana ci vado da solo, e possibilmente in Autunno Inverno, non trovo mai nessuno e posso immaginare Don Lorenzo che fa scuola, quando tira vento al cimitero sembra di sentire le sue parole.
Come non quotare questo commento, finalmente !
Barbiana non è una risorsa turistica, ma un luogo della memoria e riflessione, bisogna assolutamente evitare il rischio di trasformarsi in una sagra del perdono e neppure in un santuario.
io a Barbiana ci sono andato forse tre volte in cinquant’anni …
mai nelle feste comandate, mai in appuntamenti più o meno istituzionali.
ho goduto del silenzio del luogo, ho immaginato quel pretonzo sbattuto lì perché rompeva le scatole altrove insegnare a leggere, scrivere e a far di conto a un gruppo di ragazzini che diversamente chissà cosa avrebbero fatto nella vita e sempre mi vengono in mente due immagini diverse, ma che hanno origini simili:
– da una parte chi, tirandolo per la giacchetta, vorrebbe portare dalla propria il povero priore con proclami, marce, giornate intitolate, sponsorizzazioni sui cartelli della memoria, etc…
– dall’altra l’opulenza manco troppo celata della Chiesa Cattolica che rinnega chi oltre duemila anni orsono sulla croce morì e chi (pochi a dire il vero) nei secoli hanno seguito le sue orme come semplici ed umili discepoli – tra cui il Don Lorenzo di cui sopra
Ecco, mi piace pensare che se fosse vivo, sfanc… non approverebbe né gli uni, né gli altri.
Ho sempre sostenuto questa linea di pensiero.
Bravo Riccardo.