A Luco la festa per i cento anni della Cassa Rurale
LUCO DI MUGELLO – Quando si festeggia un centenario di un’iniziativa, è inevitabile ricordare le proprie radici, i valori e gli ideali che ne sostennero l’avvio. E poi tutti coloro che l’hanno accompagnata, sostenuta e portata avanti nel corso degli anni.
Questo è accaduto domenica 1 ottobre a Luco di Mugello, con il Banco Fiorentino che ha fatto memoria dei cento anni della Cassa Rurale del posto, nata nel giugno 1923 e alle origini, insieme alle “sorelle” di Piancaldoli e Coniale, di quella che poi è stata la Cassa Rurale del Mugello, poi Banca del Mugello – Credito Cooperativo, e infine Banco Fiorentino – Mugello Impruneta Signa.
E’ stata una bella festa, con tanti soci presenti, la presenza dell’amministrazione comunale borghigiana – con la vicesindaco Cristina Becchi -, la benedizione della rinnovata filiale da parte del parroco di Luco don Marcial, il taglio del nastro, la Messa nella chiesa, concelebrata dallo stesso don Marcial e dal luchese don Mario Landi – il cui nonno fu tra i fondatori della Cassa Rurale-, la consegna dei riconoscimenti agli eredi dei fondatori e agli amministratori della banca di Luco e infine il pranzo sotto il tendone del MCL di Scarperia.
Al termine della Messa il presidente Paolo Raffini ha ricordato la storia della Cassa Rurale luchese, fondata da un gruppo di cattolici del paese, mezzadri, agricoltori, riuniti intorno al parroco Don Dino Margheri, che misero in pratica quei principi di solidarietà e mutualità, sollecitati dall’enciclica “Rerum Novarum”, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dell’usura, scongiurare l’emigrazione e l’abbandono delle terre, mettendo a disposizione prestiti con bassi tassi d’interesse per le famiglie in difficoltà, in particolare per i contadini. Un periodo non facile, per l’opposizione del regime fascista e dei proprietari terrieri. Ma che ha dato buoni frutti a lungo.
Raffini ha ricordato anche il continuo sostegno che la banca ha offerto e offre a parrocchie e associazioni, a Luco anche al gruppo di Casa d’Erci e alla società sportiva. E proprio in occasione del centenario è stata donata alla parrocchia di Luco una somma rilevante per il totale rifacimento dell’impianto di riscaldamento della chiesa.
Il presidente del Banco Fiorentino ha poi sottolineato un altro aspetto importante, testimoniato dalla completa risistemazione della filiale luchese, resa più accogliente e moderna, dotata anche di uno sportello intelligente automatico: “E’ la nostra tipicità – ha detto Raffini -. Mentre il sistema bancario dei grandi gruppi in tutta Italia chiude gli sportelli – ne chiudono tre ogni giorno -, noi vogliamo continuare a garantire nei nostri territori la presenza fisica della banca. Questo è un segno distintivo del Credito Cooperativo, di una banca locale attenta alla relazione con il territorio, e con i propri clienti e soci. Vogliamo continuare a dare, per quanto ci riuscirà ancora, un servizio anche a quelle categorie di soci e clienti magari un po’ avanti con l’età e non troppo avvezzi all’uso delle nuove tecnologie.”
Poi, insieme al direttore Davide Menetti, alla responsabile della filiale Silvia Franchini e ai consiglieri Tredici e Simonetti, Raffini ha consegnato agli eredi dei fondatori Lorenzo Ciani, Luigi Tagliaferri, Domenico Landi, Pietro Landi, Severino Borselli e Pasquale Checchi un riconoscimento. E lo stesso agli amministratori luchesi, Carlo Landi, Luigi Landi, Giuliano Ronconi e Michele Sbrocchi. Con un ricordo speciale per Firenze Faini.