“Acqua Reale”, una nuova acqua minerale a Cafaggiolo?
SCARPERIA E SAN PIERO – Il paniere dei prodotti mugellani potrebbe crescere, nei prossimi anni, con una nuova acqua minerale. Si conta di chiamarla “Acqua Reale”, ma se si inizierà ad imbottigliarla sarà soprattutto nota come l’acqua minerale di Cafaggiolo.
Il condizionale è d’obbligo, perché l’iter di ricerca è appena avviato. Di certo c’è il fatto che il proprietario di Cafaggiolo ha presentato un’istanza per un “permesso di ricerca per acqua minerale denominato Acqua Reale 2”. L’istanza è presentata dalla società Acqua Reale srl, che ha sede legale nella villa di Cafaggiolo e il suo amministratore unico è Alfredo Lowenstein.
La richiesta vale per un triennio, ed è stata accolta dal Comune di Scarperia e San Piero, territorio nel quale è compresa la superficie di 33 ettari entro la quale si intende studiare, individuare e captare falde minerali. All’istanza è allegata anche una relazione geologica, dalla quale emerge il quadro geomorfologico, l’ubicazione di sorgenti o pozzi esistenti, le informazioni circa il loro uso attuale e la caratterizzazione chimico-fisica delle eventuali acque sotterranee affioranti nell’area. Essendo aree con vincolo idrogeologico si evidenzia il rispetto di tali disposizioni. Infine si allega il programma dei lavori che si intendono eseguire, finalizzati alla captazione di sorgenti o al rinveminto di falde acquifere non affioranti, gli studi successivi sull’acqua rinvenuta per la caratterizzazione idrogeologica, geochimica e delle proprietà favorevoli alla salute legate alle sue qualità particolari, e le indicazioni di spesa, dei tempi di attuazione, e dell’ipotetica portata.
La giunta comunale di Scarperia e San Piero ha dato il via libera, dopo aver ricevuto i pareri favorevoli da parte di Regione Toscana, Autorità Idrica Toscana, Publiacqua, Genio Civile e Città Metropolitana. La società “Acqua Reale” avrà tempo tre anni, le è stata chiesta una polizza fideiussoria, e dovrà versare il canone previsto dalla legge regionale per i permessi di ricerca, pari a 30 euro annui per ettaro, per un totale annuo di 1103 euro.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 Novembre 2022