Marradi, addetto stampa: fumata nera. Molti paletti, paga ridicola
A Marradi cercavano un addetto stampa. Ma non c’è stata la coda.
Non solo per il fatto di essere un piccolo comune non facile da raggiungere, ma per il fatto che la giunta aveva fissato dei paletti, ovvero dei requisiti non molto invitanti.
Intanto occorreva essere laureati –andava bene anche in matematica o in biologia, purché laureati-, poi avere una comprovata esperienza professionale in ambito giornalistico per almeno un anno, e, soprattutto, essere iscritti all’elenco professionisti dell’albo nazionale dei giornalisti –quando di solito, anche enti più grandi, richiedono un giornalista pubblicista.
Al professionista che vuol fare l’addetto stampa del comune di Marradi si richiedeva molto, comunicati stampa, organizzazione di conferenze stampa, supporto giornalistico per convegni, creazione di una newsletter periodica, gestione dei social istituzionali, e soprattutto garantire la propria disponibilità a partecipare ad iniziative ed eventi anche in orario serale e in giorni festivi, e ad essere presente in sede a Marradi per un giorno la settimana.
La paga però, anche in tempi grami come questi, faceva sorridere. Solo 4000 euro totali, fino al 31 dicembre 2015, comprensivi di tutto, anche dell’Iva. E si chiedeva, nella gara, di ridursi il compenso per avere punteggio in più. Sembra che sia arrivata una sola domanda, ma senza i requisiti richiesti. Il sindaco Triberti, per trovare un addetto stampa dovrà rimetter mano alla gara. Oppure avvalersi dell’ufficio stampa dell’Unione dei Comuni. Comuni che parlano molto di gestioni associate, e poi spesso, fanno per conto loro.
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, febbraio 2015