MUGELLO – L’estate oltre che la stagione del sole e delle vacanze è anche quella della dichiarazione dei redditi e del pagamento delle relative tasse, tra queste troviamo l’addizionale comunale all’IRPEF, un’imposta che si applica al reddito complessivo determinato ai fini dell’IRPEF nazionale ed è facoltà di ogni singolo comune istituirla, stabilendone l’aliquota e l’eventuale soglia di esenzione nei limiti fissati dalla legge statale.
Come per IMU, TARI e Tariffe Acqua mi è sembrato opportuno fare una ricerca su come i Comuni del Mugello avessero applicato questa imposta, analizzando i dati presenti nei siti istituzionali e sul MEF e raffrontando due tipologie di contribuenti molto comuni: operaio/impiegato con reddito lordo di 25.000 euro/anno e stagionale/pensionato a basso reddito da 10.000 euro/anno, con riferimento alle aliquote applicate e quanto pagato negli ultimi 13 anni.
Come per le altre imposte e tariffe, anche in questo caso Firenzuola presenta importi decisamente più contenuti con differenze medie rispetto agli altri Comuni, per il reddito da 25.000 euro, di oltre il 30%, con punte di quasi il 45%.
Le differenze sono decisamente ancora più marcate per le fasce più deboli, come nel caso di pensionato da 10.000 euro/anno dove, se residente a Firenzuola, negli ultimi 13 anni non ha dovuto versare nulla, mentre la media negli altri Comuni del Mugello è stata di 840 euro con diversi Comuni oltre i 900 euro.
In sintesi, al di là di chiacchiere, selfie e proclami, a Firenzuola, unico Comune mugellano amministrato ormai da 13 anni da una giunta di centrodestra, le tasse e le tariffe di competenza comunale sono sempre più basse rispetto ai Comuni dove la sinistra impera da decenni.
Claudio Scarpelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 agosto 2022