BORGO SAN LORENZO – Ci siamo. Sono partiti i lavori per il rifacimento definitivo dell’intersezione tra Viale della Resistenza e Viale della Repubblica, conosciuta ormai come “ovonda”. Dopo dieci anni di sperimentazioni l’incrocio troverà finalmente la sua conformazione ultima, confermando, così, quella attuale. Nel 2016 l’amministrazione con la città metropolitana ha dovuto mettere in opera un nuovo progetto perché la soluzione precedente non era a norma del Codice della Strada. Dopo un primo nuovo assetto dell’incrocio, che aveva causato disagi alla circolazione, con la messa in sicurezza dell’intersezione tra viale della Repubblica e via Buozzi, il comune ha deciso di affidare ad una ditta specializzata uno studio sul traffico della zona. “Grazie – scrivono in una nota – a questi dati si è potuto disegnare una nuova geometria e metterla in prova. Dopo il buon esito di questa ultima sperimentazione oggi siamo potuti arrivare alla soluzione definitiva”.
Il progetto è stato ultimato a settembre 2018, dopo diversi incontri con i cittadini e gli operatori commerciali della zona e a fine anno si è conclusa la gara d’appalto.
“Finalmente ci siamo. È stata dura, spesso incomprensibile per i cittadini, ma per un incrocio così importante dove transitano anche 3000 veicoli all’ora abbiamo dovuto fare passaggi necessari, dal confronto con la Città metropolitana, allo studio del traffico. Non è stato semplice né per chi ci ha lavorato prima di noi, né per noi. Ma adesso ci siamo davvero. È un’opera ritenuta da tutti essenziale per il nostro Comune”.
(Fonte: Ufficio stampa comune di Borgo San Lorenzo – Ilaria Ontanetti)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 febbraio 2019
3 commenti
Tanto è inutile piangerci intorno: Borgo non ha circonvallazione; se dalla Torre/Soterna non fanno una strada che vada sulla Faentina oltre i Ponti e si ricongiugna poi alla traversa del Mugello oltre il polo scolastico senza attraversare il centro del paese, nessuna soluzione sarà accettabile.Chi viene da Vicchio e deve andare verso Scarperia e viceversa ha poche scelte da fare.
E che il comune si faccia consegnare ed apra il pezzetto di strada che collega il nuovo edificato alle Fornaci con via Rimorelli. Anche lì bell’esempio: zona artigianale e che ci si fa? un bel gruppo di case:Poi che non vengano a dire che ci sono attività rumorose ed inquinanti..
Purtroppo, nonostante gli sforzi, non sarà sufficiente a risolvere il traffico.
Quello che manca a Borgo San Lorenzo è una nuova viabilità in Sinistra Sieve che permetterebbe la ricongiunzione della strada SP 551 dalla rotonda in ingresso paese zona Istituto Chino Chini, a quella in uscita in zona La Torre. Questo raccordo sarà indispensabile per decongestionare il traffico di automezzi (spesso pesanti) che in questo momento sono costretti ad attraversare il Capoluogo senza averne la necessità; lo stesso Viale Giovanni XXIII che adesso nelle ore di punta costringe ad interminabili code di automezzi, ne avrebbe un sicuro e definitivo beneficio ……e non sto ad elencare le altre decine di opportunità che questa strada produrrebbe al territorio ed ai Borghigiani. E’ solo una questione di tempo, ma qualche amministrazione “illuminata” prima o poi ne capirà i vantaggi e ne progetterà la realizzazione senza neanche troppo stravolgere l’area del Foro Boario.
Infatti uno dei più importanti vantaggi e forse meno immaginabile è che detta strada, se sopraelevata dal piano campagna, diventa anche il prolungamento naturale e seqenziale del bastione del Foro Boario.
Non dobbiamo retrocedere mentalmente troppo nel tempo, che riaffiora il ricordo di allagamenti alluvionali che interessarono tutta l’area e che dannaggiarono gravemente gli edifici delle Poste e dell’allora sede del PCI. Adesso detta area ha molteplici attività anche strategiche; la nuova sperata viabilità coglierebbe l’opportunità di rispondere sia al rischio idraulico che sismico e geomorfologico, ben evidenziati dalla relazione geologica del 2014, voluta dall’allora Sindaco e Assessore all’Urbanistica Giovanni Bettarini; questa ci ricorda insistentemente che gli eventi idraulici si ripetono con una cadenza statistica di 30 anni per non parlare poi di quelli catastrofici (1966 alluvione di Firenze) con cadenza di 200 anni.
Grazie per la paziente attenzione……
Non sono ne un abitante ne un residente ma una persona attenta ai problemi della viabilità in qualsiasi posto si trovi.
Non riesco a capire perchè l’ultima sperimentazione della rotonda del 2018 non era a norma.
Ora col nuovo proggetto si obbligano le auto provenienti da via 4 Novembre, per immettersi a via G. Marconi, a prendere la strada che va per la Stazione e girare al primo semaforo per poi arrivare alla rotonda ed immettersi finalmente su via G. Marconi.
NON MI SEMBRA UN BUON PROGGETTO SPECIALMENTE PER I CITTADINI CHE ABITANO lungo tutta la via G. Marconi e Via Fratelli Cervi e via Curier ed in special modo ai mezzi pesanti che devono consegnare il legname ai Fratelli LEPRI e ad altre attività poste sulla via che sono costretti a fare il percorso obbligato dalla nuova rotonda facendo curve molto strette, col rischio di varie manovre incontrando due semafori sulla loro strada prima di immettersi in via G. Marconi