Alessandro Rossi fu ucciso? La sorella chiede di riaprire il caso dello scheletro di Pietramala
FIRENZUOLA – Ci sono sviluppi in merito allo scheletro trovato nell’Aprile del 2020 in una scarpata vicino al ciglio delle strada a Pietramala, frazione di Firenzuola (articolo qui) e che l’anno successivo è stato attribuito ad Alessandro Rossi, sessantenne che era sparito nel 2019 da una struttura psichiatrica sui colli bolognesi (articolo qui). Se la Procura fiorentina ha archiviato il caso parlando di morte naturale, adesso, a distanza di quattro anni, la sorella di Alessandro, assistita dall’avvocato Barbara Iannuccelli, chiede che si faccia luce sull’accaduto. Dagli esami sui poveri resti emerse infatti la presenza di un ematoma nella parte posteriore del cranio, non ritenuto sufficiente allora per parlare di una morte violenta, ma sul quale adesso chiede che si approfondiscano le indagini.
Il cadavere fu rinvenuto in avanzato stato di decomposizione, per essere rimasto esposto alle intemperie e agli animali selvatici per quasi sei mesi, e furono le scarpe a permettere di identificarlo, ipotesi poi confermata dai confronti con vecchie radiografie dell’arcata dentaria. La sorella, nel 2022, ha sporto querela a Bologna con l’accusa di abbandono di incapace, e il fascicolo è ancora pendente. Ora insieme al suo avvocato chiede che si faccia piena luce sulle cause della morte, per loro da collegare ad un colpo alla nuca.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 Febbraio 2024
Le giustificazioni sugli specchi non contano. Cinta solo il risultato delle amministrazioni:due anni senza piscina per i giovani. Per i orsi di nuoto e per le due società sportive che onoravano il Mugello, la Mugello Nuoto e la Pallanuoto Mugello