Ancora disagi sui treni della Faentina. E anche nel giorno di sciopero, addio ai “servizi garantiti”
MUGELLO – A ben poco è servita la protesta dei sindaci per ottenere da Trenitalia ed RFI migliori condizioni per i pendolari. Anzi, la situazione continua a peggiorare perché, come si dice “al peggio non c’è mai fine”. Infatti, giovedì 16 dicembre si è svolto uno sciopero nazionale dei treni ma, come si poteva leggere sul sito di Trenitalia “le fasce orarie di garanzia” erano, scusate il bisticcio di parole, garantite.
E garantiti erano anche attese e ritardi, se sono all’ordine del giorno perché cambiare in una giornata nata appositamente per creare disagio? Infatti, Trenitalia non si è smentita, come racconta la pendolare Silvia Pini in un post sui social: “Treni delle fasce garantite. Stamani 125 minuti di ritardo, quello di stasera 37 minuti (lo sto ancora aspettando). La cosa più scandalosa è non avere un interlocutore. Numero verde regionale non ha notizie e non può reperirne. Mi fornisce il numero nazionale di Trenitalia , lo chiamo e pare non attivo. Richiamo il numero verde e mi viene fornito il numero del customer care di Trenitalia. È un numero di cellulare ed è spento per tutto il giorno. Nelle stazioni non c’è nessuno a cui chiedere. Non c’è neppure il riscaldamento. Questa è una situazione davvero incredibile ed inaccettabile. DEVE esistere qualcuno con cui parlare. Per sapere cosa accade. Le app non indicano nulla. La gente rimane al freddo. Perde ore di lavoro, ore di scuola, salta le visite mediche. Mi sono vergognata io guardando una donna incinta che stava seduta ad aspettare in silenzio, in una stazione gelida, con temperature esterne sotto lo zero e dentro poco più calde, senza notizie, per ben 2 ore!”.
Quindi, oltre al danno la beffa. Trenitalia per Natale dovrebbe farsi regalare un orologio ed un nuovo servizio clienti che, evidentemente, quello che c’è adesso batte la fiacca.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 dicembre 2021