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Appennino Slow, stavolta basta … non si può più tacere
“Via degli Dei”, la polemica non si placa. Adesso tocca ad Appennino Slow (Pianoro, BO) diramare un proprio commento sull’accaduto. Con una domanda, era necessario disputare una prova del campionato italiano enduro proprio su quel tracciato? Lasciamo la parola a Stefano Lorenzi di Appennino Slow.
Sicuramente non conoscete la Via degli Dei altrimenti non si spiega quello che è successo. La “Via degli Dei” è un itinerario storico, culturale, turistico che unisce Bologna a Firenze. Viene percorso a piedi ogni anno da circa 4000 persone, apprezzato per le bellezze naturalistiche, storiche e del paesaggio. Sta diventando uno dei più noti percorsi trekking a livello europeo. Un’importante risorsa turistica per gli operatori sul percorso e dintorni.
Negli ultimi 5 anni sono nate lungo il percorso oltre 20 attività ricettive (Bed & Breakfast e agriturismi). Vari enti pubblici hanno investito nella promozione e comunicazione di questo itinerario. Società private come la nostra, “tour operator” nazionali e esteri hanno investito e investono risorse. L’ufficio “InfoSasso” di Sasso Marconi da anni lavora nella promozione dell’itinerario realizzando un sito, una app, cartine ecc… Il comune di Sasso Marconi è capofila di un accordo tra tutti i comuni lungo l’itinerario da Bologna a Firenze. I volontari del CAI dedicano tempo e risorse per mantenere questo itinerario. Recentemente è stato siglato tra le due regioni e le APT Servizi e Toscana Promozione un accordo che prevede fra le varie cose la promozione di un turismo sostenibile per il nostro Appennino Tosco Emiliano.
Domenica 29 maggio in occasione degli assoluti italiani di enduro organizzati nel comune di Firenzuola (zona passo della Futa – Osteria Bruciata) si è compiuto l’ennesimo scempio. Mi hanno segnalato diversi turisti che il percorso è ridotto ad un cammino di guerra, di fatto non praticabile e alcuni di loro sono stati mandati indietro durante la gara (le foto allegate si commentano da sole). Personalmente non sono contrario alle moto, è giusto che tutti abbiamo la possibilità di esprimere le proprie passioni per questo rispetto tutti … ma ……
Era proprio necessario utilizzare la “Via degli Dei” nel percorso di gara con tutti i sentieri che ci sono? Non era ragionevole, visto che su quel percorso ci passano migliaia di persone e ci lavorano in tanti, far passare le moto da un’altra parte? Ci voleva tanto? Chi ha fatto questa scelta scellerata?
Data la giornata di pioggia non era il caso di pensare ad una soluzione alternativa, far percorrere itinerari con un fondo che “reggesse”? Sono state richieste fidejussioni per il ripristino dei danni? Chi sistemerà il sentiero? Cosa raccontiamo ai turisti ed escursionisti che percorrono in questi giorni la “Via degli Dei” che ci stanno chiedendo dove li abbiamo mandati a fare trekking? Ci debbono sempre pensare i volontari del CAI a rimediare a questi scempi? Quando la finiremo di riempirci la bocca di belle parole, di turismo sostenibile, di promozione del territorio e poi ci giochiamo tutto in una giornata?
Fare gli amministratori è un lavoro difficile, ma bisogna avere il coraggio di fare delle scelte, bisogna avere il coraggio di dire anche dei no … Mi sembra anche che ci sia una legge in materia che aiuta a dire no. Capisco che una gara di campionato italiano possa portare persone e di conseguenza un po’ di fatturato ma andrebbe fatta una valutazione più attenta sui reali benefici. Sarebbe però opportuno un maggior coordinamento fra tutti i fruitori dei sentieri al fine di ragionare insieme su quelli che eventualmente possano essere utilizzati e quelli che invece (come la “Via degli Dei”, per i motivi di cui sopra) sarebbe opportuno evitare. Oltre alle risposte mi aspetterei che questa mia fosse per voi un’opportunità per riflettere…
Stefano Lorenzi, Appennino Slow
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 giugno 2016
A proposito dell'autore
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