
BARBERINO DI MUGELLO – Importante notizia in merito alla bancarotta della società, Rifle, che per decenni ha rappresentato una parte importante del tessuto economico mugellano, e che fu dichiarata fallita nel settembre 2020. Arrivano infatti i patteggiamenti in un processo nel quale la procura contestava, ai vari imputati e a vario titolo, i reati di bancarotta «per distrazione, societaria, da operazioni dolose, documentale e preferenziale» per un totale di 15 imputazioni. Contestato anche il reato fiscale di ‘sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte’.
La notizia è riportata dal quotidiano La Nazione. Che spiega che, per le ipotesi di reato legate al fallimento Rifle e a quello delle società Verdi e G Brand, Sandro Fratini ha infatti patteggiato 1 anno e undici mesi di reclusione, oltre a essersi impegnato a versare 5 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate. Il giudice Antonio Pezzuti, ha accolto la richiesta di patteggiamento anche per il figlio Giulio Fratini. In questo caso si tratta di una pena a un anno e dieci mesi.
Patteggiamenti anche per i vari amministratori delle società coinvolte, con pene di circa un anno, che comunque per tutti risultano al momento sospese; altre due persone sono state invece prosciolte. Su La Nazione, i difensori dei Fratini, gli avvocati Antonio e Michele D’Avirro, affermano: «Sandro e Giulio Fratini hanno preferito trovare accordo con l’Agenzia delle Entrate e con la Procura e saldare i debiti della società per evitare un processo che si sarebbe prolungato per troppi anni».
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 Luglio 2025