Borgo San Lorenzo, le urne dei delusi
BORGO SAN LORENZO – Sono state elezioni birichine, quelle comunali appena concluse a Borgo San Lorenzo. A parecchi soggetti infatti hanno dispensato delusioni e suscitato recriminazioni.
E’ deluso il sindaco Paolo Omoboni, ed è deluso il Pd. Speravano di vincere al primo turno, e invece dovranno affrontare il ballottaggio. Rispetto a cinque anni fa hanno poi visto diminuire sensibilmente il consenso. E dovranno chiedersene i motivi.
Sono deluse le liste civiche che sostenevano il sindaco, in particolare “Civicamente”, che forse pensava di superare la soglia dei 1000 voti e invece ne ha presi 700, e sono delusi alcuni dei suoi componenti per le poche preferenze raccolte, da Franco Frandi che ne ha ottenute solo 52 e Patrizio Baggiani, cinque anni fa campione di preferenze, che stavolta ne ha raccolte molte meno.
E’ deluso Luca Margheri, che ha sì raggiunto il ballottaggio ma si trova molto distante da Omoboni, 22,5% contro 44,2%, senza neppure incassare neppur tutti i voti che i partiti che lo sostengono avevano preso alle europee. Doveva prendere almeno il 30%, se si sommano i voti dei partiti sostenitori, ma ne sono mancati parecchi. Ed è deluso perché la sua lista “Cambiamo insieme” è calata dal 9,3 di cinque anni fa al 7,1, perdendo 250 voti, nonostante avesse anche l’apporto dichiarato, e candidati, di Fratelli d’Italia, Udc e Popolo della Famiglia.
E’ deluso anche Fabio Ceseri, uno dei più attivi della lista Margheri, sempre in trincea su Facebook, che arriva terzo nella gara per le preferenze, dopo aver constatato l’insuccesso del suo partito, il Popolo della Famiglia che di voti, in tutto Borgo, ne raccoglie davvero pochissimi, solo 70, lo 0,7%.
Ma è delusa anche la Lega, che dopo aver festeggiato l’ottimo risultato alle Europee, ben il 26%, il giorno dopo si ritrova, alle comunali, con oltre dieci punti in meno, al 15,2%, lasciando per strada oltre 1100 voti, da 2555 a 1453.
Ed è sicuramente deluso anche Matteo Gozzi, vicesegretario leghista di zona, consigliere uscente e candidato per il consiglio comunale: quei pochissimi, tredici, voti di preferenza sono una sentenza chiara. Evidentemente il saltellare da una lista all’altra, passando dall’estrema sinistra alla destra non giova alla credibilità.
Sull’altro fronte è deluso Leonardo Romagnoli, e i suoi di “Borgo in Comune”: ha ottenuto un ottimo 20%, ha dimostrato di essere sfidante di Omoboni credibile e preparato, è stata messa in piedi un’operazione politica abile in grado di aggregare un buon consenso, ma ha mancato l’obiettivo di raggiungere il ballottaggio. Sarebbe stata una tenzone interessante. Ma gli sono mancati 150 voti. E ora, lui e i suoi elettori, non potranno certo aiutare la Lega a conquistare il comune.
Delusione anche in casa Cinque Stelle; avevano ottenuto 1120 voti, l’11,4% alle Europee e poche ore dopo si son ritrovati con 420 voti in meno e il 7,1%: sufficiente comunque per entrare in Consiglio, se vincerà Omoboni.
Più deluso sarà sicuramente Davide Galeotti di Forza Italia: si è dato molto da fare, si è battuto come un leone, ha alzato i toni della polemica, ma non è riuscito a raccogliere per la sua lista se non 435 voti, insufficienti per riportare Forza Italia in consiglio comunale.
Alla fine l’unico contento contento sarà il Liga: che ha preso 150 voti e sicuramente si è divertito e ha fatto divertire.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 maggio 2019
Mamma mia quanto livore a livello personale! Mi sarei aspettato un’analisi seria e approfondita, magari tesa a sottolineare come un Sindaco eletto al primo turno le scorse elezioni sia passato dal 58% al 42%, il che, dopo cinque anni di mandato, corrisponde ad una bocciatura importante da parte dei cittadini e ad una sconfitta politica pesante. (E nonostante la costruzione di due liste civiche a sostegno e il supporto di un ex candidato sindaco da mille voti, mi viene da aggiungere…). Invece si è preferito togliersi dei “sassolini nelle scarpe”…
Mi auguro che Paolo, a cui non fa difetto il buon senso e l’intelligenza, faccia una serena analisi – lui si! – e capisca dove ha sbagliato e in che modo possa migliorare la sua amministrazione nei prossimi cinque anni!
Matteo Lucii
No Matteo! Questo articolo non voleva essere affatto un’analisi approfondita dei risultati elettorali. Ma intendeva solo far notare alcune cose specifiche. Che paiono peraltro innegabili. L’analisi approfondita cercheremo di farla quando tutto sarà concluso, dopo il ballottaggio. (P.G.)