Botta e risposta sull’evasione tributaria a Vicchio
VICCHIO – Nel consiglio comunale dell’11 febbraio la maggioranza ha approvato il Bilancio di Previsione che, al momento, non prevede aumenti di tariffe. Una parte rilevante viene garantita dalla lotta all’evasione tributaria comunale, un sistema che, avendo portato notevoli frutti negli anni passati, deve continuare a “pieno regime” nei prossimi anni di governo di questa amministrazione.
Nell’apprezzare “il lodevole intento di equità fiscale per tutti i cittadini” il gruppo lista civica Uniti per Vicchio continua ad avere riserve sull’operato dell’ufficio Tributi del comune.
Sembra infatti che a Vicchio risiedano un nutrito gruppo di evasori fiscali e che siano già partite 1000 notifiche per accertamenti tributari. “Questo vuol dire, numeri alla mano, che oltre il 30% delle famiglie, o utenze, risulta evasore – dichiara il capogruppo Carlo Bedeschi – o comunque soggetto ad accertamenti per difformità nei pagamenti: sono troppi, non crediamo a tanta malafede. Infatti abbiamo dati che confermano che non è così ma che gli errori ci sono, e molti, e quindi invitiamo tutti i cittadini a controllare e contestare quanto preteso”.
A queste affermazioni il comune di Vicchio risponde con la nota seguente.
Il servizio Gestione Risorse del comune di Vicchio,risponde con una serie di precisazioni a quanto affermato in una nota della lista civica “Uniti per Vicchio”, in cui si affermava che
1 – Non è veritiero riportare che il 30% dei cittadini (o “utenze”) risultano oggetto di accertamenti; il numero dei provvedimenti emessi per mancato pagamento per ogni anno si mantiene costante da anni ed è pari a circa il 10/12% del totale (ovverosia fra i 450 ed i 550 contribuenti su circa 4500 avvisi di pagamento annualmente inviati).
2. E’ del tutta priva di fondamento l’affermazione che molti siano gli errori, in quanto:
a) Nel corso degli anni è stato annullato in media il 2,5 % dei provvedimenti; di questi, circa la metà sono poi stati riemessi a nome di altri contribuenti in seguito a nuove informazioni ricevute in merito a compravendite non registrate al catasto, affitti o comodati precedentemente non comunicati o similari.
b) Gli atti oggetto di impugnazione in commissione tributaria rappresentano da anni una percentuale inferiore all’1%. Dei contenziosi instaurati negli ultimi anni, la stragrande maggioranza sono stati vinti dal comune. Tali percentuali sono doppiamente risibili partendo dal presupposto che la media delle notifiche degli ultimi 5 anni (2011/2015) è di 1260 atti all’anno. Lo ribadiamo, su tali numeri il 96,5% non risulta essere stato oggetto di contestazione.
c) Sono stati interpellati da parte di alcuni contribuenti sia il garante del contribuente che il difensore civico: entrambi hanno confermato la bontà e la legittimità dell’operato del nostro ufficio.
3. E’ falsa l’affermazione che le somme medio-piccole sono difficilmente impugnabili, anzi, sotto i tremila euro un contribuente può “far causa” (come da Voi scritto…) senza che sia necessario avvalersi di un tecnico (commercialista, avvocato), ai sensi del Decreto Legislativo 546/1992.
Quelli sopra riportati sono dati veri, che risultano controllabili e ricevibili mediante una semplice richiesta. Dal servizio si reputa sia inammissibile che si getti fango sull’operato dei dipendenti dell’Ente, facendo passare il messaggio che “molti sono gli errori” senza avere alcun dato che dimostri tali gravi affermazioni.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 febbraio 2016