RUFINA – Sono ulteriormente migliorate le condizioni della trentaquattrenne di Rufina ricoverata dalla giornata di ieri nel reparto malattie infettive al Santa Maria Annunziata (articolo qui). Nuove analisi hanno confermato la positività al meningococco C, anche se, fortunatamente, l’infezione non ha interessato l’area celebrale. La giovane non aveva effettuato la vaccinazione e a questo proposito le strutture sanitarie ricordano l’importanza di aderire alla campagna promossa dalla Regione Toscana, sopratutto da parte dei giovani.
A tal riguardo il sindaco Mauro Pinzani tranquilla la popolazione: “Esprimo la mia massima fiducia nelle autorità sanitarie – afferma – che hanno fatto un buonissimo lavoro: è stato ricostruito il contesto-socio relazionale della paziente ed attivata, dove necessaria, la profilassi. Le autorità hanno prontamente fatto partire le procedure e ricostruito gli spostamenti della donna nei giorni scorsi identificando, dove possibile, luoghi e persone con le quali la paziente è stata in contatto. È stato fatto un lavoro preciso e dettagliato, e chiederemo uno sforzo ulteriore alle autorità sanitarie per la profilassi e per avere nel nostro territorio dosi di vaccino aggiuntive. Niente di quello che possiamo chiedere o possiamo fare aggiunge o toglie a quello che le autorità sanitarie stanno facendo. Ringrazio i medici, personale sanitario e tutti coloro che si stanno adoperando per la sicurezza sanitaria dei nostri cittadini e faccio gli auguri di pronta guarigione alla nostra concittadina”. Il comune di Rufina richiederà anche di procedere alla vaccinazione dei dipendenti. I medici di medicina generale di Rufina sono a disposizione dei cittadini per ogni richiesta e chiarimento.
Si ricorda, inoltre che è stato adottato un piano straordinario di prevenzione con l’offerta gratuita del vaccino antimeningococco C a tutti i cittadini dagli 11 anni in poi. A questo proposito è stata inviata una lettera ai genitori dei ragazzi e ai giovani delle società sportive per invitarli ad usufruire della vaccinazione essendo nella fascia considerata a rischio che va dagli 11 ai 20 anni.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 marzo 2016