“Coffee Migrant Migrant Coffee”, il caffè e l’emigrazione italiana
SCARPERIA E SAN PIERO – E’ stata inaugurata oggi, mercoledì 15 Novembre, la mostra immersiva “Coffee Migrant Migrant Coffee – Chapter 1: Brazil” prima parte dell’iniziativa realizzata da Accademia del Caffè Espresso (articolo qui) per esplorare il legame tra emigrazione italiana e caffè.
Alla sede di Pian di San Bartolo dell’azienda mugellana La Marzocco sono intervenuti nel corso dell’inaugurazione il sindaco di Fiesole Anna Ravoni, l’amministratore delegato de La Marzocco Guido Bernardinelli, il curatore della mostra Massimo Battaglia e il responsabile del progetto di allestimento, Stefano Zagni.
Il progetto è stato realizzato dai curatori Massimo Battaglia e Mauro Belloni e da un team di ricerca interno, con il supporto e la consulenza scientifica di CISEI, Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana, Leonardo Scavino del Laboratorio di Storia Marittima e Navale
dell’Università di Genova (NavLab) e del Museu da migracao San Paolo Brasile.
L’intero progetto espositivo si prefigge di esplorare il legame tra il vasto e complesso fenomeno dell’emigrazione italiana attraverso la lente della relazione con il caffè. Il primo capitolo di questo percorso, inaugurato oggi, è dedicato al Brasile e analizza il grande flusso migratorio, che a cavallo tra Ottocento e Novecento, ha portato oltre un milione di italiani ad approdare nei porti brasiliani, per poi dedicarsi alla coltivazione del caffè (qui un articolo sull’accordo tra l’Accademia del Caffè e l’istituto Italo-Latino Americano).
Obiettivo della modalità di rappresentazione e fruizione scelta per la mostra è proprio quello di generare una connessione di tipo emozionale con le vicende delle donne, uomini e bambini che affrontarono il “grande viaggio”. Enfatizzare i racconti personali attraverso le loro voci, ascoltare le loro parole, i resoconti in prima persona colorati dagli aspetti emotivi. Il fine è quello di produrre un racconto che abbia un sottotesto universale e che empatizzi con i visitatori sul piano emozionale.
“Per costruire questo progetto siamo partiti dal fil rouge che lega i destini incrociati degli uomini e del caffè, entrambi destinati a viaggiare. Siamo partiti dal viaggio, l’essenza del concetto di emigrazione e ne abbiamo analizzato ogni singolo aspetto, ricostruendo le esperienze vissute in prima persona dagli emigranti italiani. Abbiamo tracciato una sorta di percorso immersivo con l’obiettivo di coinvolgere il visitatore dall’inizio alla fine e permettergli di immedesimarsi nelle esperienze vissute dagli italiani a cavallo del XIX e XX secolo e di apprendere contemporaneamente la storia e l’evoluzione del caffè ha commentato Guido Bernardinelli, CEO de La Marzocco. Il racconto ripercorre, seguendo i destini degli italiani d’oltreoceano, i metodi, le tipicità della coltivazione del caffè in una zona vocata – il Brasile diventerà, dal nulla, il più grande bproduttore di caffè su scala globale.
“Coffee Migrant Migrant Coffee – Chapter 1: Brazil” è aperta al pubblico e sarà visitabile presso l’Accademia del Caffè Espresso per tutto il 2024. Si tratta del primo capitolo di un percorso espositivo che arriverà a raccontare altri flussi migratori che negli anni si sono intrecciati al mondo del caffè: i flussi verso Stati Uniti, Australia e Canada tra gli anni ’20 e gli anni ’60 del 900, e una migrazione contemporanea che giunge fino ai nostri giorni.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 Novembre 2023