Comes, 40 anni preziosi di solidarietà e fraternità a Marradi
MARRADI – Nel pomeriggio di giovedì 1 dicembre si è tenuto a Marradi l’annunciato convegno (articolo qui) per celebrare i 40 anni della Co.M.E.S., la prima cooperativa sociale del gruppo nato dalla comunità Sasso-Montegianni, alla quale in seguito se ne sono aggiunte altre due (Com.I.L. e AGRI.COMES), oltre ad una fondazione (G. Nannini). La pregevole cornice del Teatro degli Animosi, che avvolge lo spettatore con la sua severa imponenza, e relatori di alto livello, sono valsi la traversata appenninica in treno dal basso Mugello.
In tanti erano lì a festeggiare l’evento di una realtà che è andata sempre più identificandosi con il suo territorio, cercando di dare una risposta ai vari bisogni emergenti. Vi erano i compaesani quindi, ed ovviamente i cofondatori, i soci e i vari responsabili, le autorità pubbliche e rappresentanti nazionali del mondo economico-cooperativistico, riuniti per raccontare una storia lunga ormai quarant’anni, ma anche per confrontarsi sui valori di base e su come declinarli verso il futuro.
Impossibile fare un ordinato reportage dei temi trattati, tanti sono stati gli stimoli e le considerazioni di sostanza emersi durante la serata. Innanzitutto non c’era un clima di autocelebrazione, né frasi di circostanza da parte dei presenti. Si è potuta cogliere invece molta emozione, quella sana, che si trasmette con gli occhi, con i gesti, e che arriva dritta ai cuori.
Don Nilo, che conoscevo soltanto di nome, rappresenta il pilastro dell’esperienza, che non possiamo che definire unica perché nata in un contesto unico. Dalle sue parole è scaturito il senso di tutta la storia, e la visione di un futuro al quale guardare con fiducia e condivisione, perché la speranza non va avanti se non è condivisa. Quanto costruito finora rappresenta a suo avviso un prezioso frammento da custodire, ma occorre anche pensare al domani, aprendo i confini oltre Marradi. L’eredità, ha spiegato Don Nilo, è nello stare insieme e, paradossalmente, molta importanza assume il saper perdere, perché è dalle sconfitte che fioriscono l’unità e l’amicizia. Questo dunque il lascito di chi ha costruito questo primo pezzo di strada, con la consapevolezza ‘che ognuno si realizza per quello che dona, non per quello che riceve, e che la divisione non apre al futuro, ma risiede nell’interesse privato, mentre la strada della giustizia è nel leggere il mondo con il cuore’. Espressioni alle quali hanno fatto da cassa di risonanza quelle del Sindaco Triberti, che sa quanto il paese da lui amministrato sia un tutt’uno con la Co.M.E.S. e le sue sorelle, e come i valori che li muovono siano i medesimi, a partire dallo stare insieme nelle difficoltà, ‘bussando alla porta, suonando il campanello’. E così occorre procedere oltre i primi 40 anni, in un cammino che il primo cittadino immagina ancora molto lungo.
Lo stesso sentire ha caratterizzato anche gli interventi di Rosaria Benericetti ed Angelo Filipponi, Presidente l’una e Direttore e Vicepresidente di Co.M.E.S. l’altro. Nel corso dell’evento, entrambi hanno sottolineato l’importanza di non restare indifferenti ma anzi, di ‘lasciarsi disturbare’. Tutto questo non per buonismo, ma come realtà quotidiana da vivere con convinzione.
Altra presenza arricchente, come un dono gratuito, è arrivata da parte di Àlen Loreti, al quale è stato affidato il progetto editoriale del volume dedicato alla storia di questa unione, a partire dalla fondazione della comunità da dove tutto è partito. Un esperto d’eccezione, dato che ha curato diversi libri di Tiziano Terzani, e molto, molto altro. Il lavoro non sarà storiografico, ma impostato sulla memoria, intesa come ‘esercizio quotidiano e dovere civile, un muscolo da tenere in allenamento’. Conterrà una serie di testimonianze raccolte in circa 17 ore di interviste ad oltre 20 persone, che hanno accettato di raccontarsi. Non semplici confidenze, ma veri e propri pezzi di ognuno, offerti con gratitudine. A partire da Don Nilo, che rappresenta la somma delle relazioni umane che ha intessuto in questi anni, e che è il primo volto del video proiettato per alcuni minuti, il quale riporta frammenti delle interviste. Vi emergono parole chiave attribuite al fondatore, come ‘Fantasia, Creatività, Scommessa’, ed altre contenute nel documento allegato, che meritano di essere lette attentamente. Idee che come fari hanno illuminato questo cammino, insegnando a non avere paura, ad essere sostenuti da una forza morale che ‘non si esprime nella ricompensa, ma nel dono, non nel giudizio, ma nel perdono’. Ed anche il credere nell’accoglienza totale, senza distinzione alcuna, che ha portato a definire Il Sasso come ‘il porto dei perdenti’, perché la Provvidenza non è un concetto astratto, è fatta di persone in carne ed ossa. Nel testo troveranno spazio anche i risultati della ricerca economico-sociale condotta da Dott. Federico Melchionna, vincitore di una borsa di ricerca indetta da Co.M.E.S. in collaborazione con il corso di laurea magistrale in Management Economia Sociale dell’Università di Bologna, coordinato dalla Prof.ssa Barbara Petracci, e con il Centro Studi AICCON, costituito dalla stessa Università per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit. Un piccolo assaggio durante la serata ha anticipato, attraverso alcune slides, la serietà e profondità della ricerca di questo ragazzo di 26 anni, preparato e competente.
Affermazioni veramente sentite, e apprezzamenti sinceri verso le cooperative nate grazie alla determinazione del suo fondatore, sono giunte anche da parte del Vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, Mons. Mario Toso. Sua Eminenza ha sottolineato la volontà di ‘rendere omaggio’ con la sua presenza a Don Nilo e a tutti gli operatori, che ha paragonato a dei ‘gioielli incastonati’, che insieme rappresentano una ricchezza inestimabile, invitandoli a procedere nella missione di accoglienza, con riferimento alla parabola del Buon Samaritano.
Altre occasioni di riflessione sono poi giunte dalla tavola rotonda che ha visto succedersi gli interventi di Felice Scalvini, fondatore e primo Presidente di Federsolidarietà e Consorzio nazionale C.G.M, di Luca Raffaele, Direttore Generale di NeXt-Nuova Economia per tutti, di Gianfranco Marocchi, della Rivista Impresa Sociale e Vicedirettore di welforum.it, moderati da Alberto Grilli, Presidente Federsolidarietà Toscana. In estrema sintesi, si è parlato di ‘economia civile’, e di come nelle tre cooperative marradesi vi si ritrovino diversi elementi, per quell’attenzione alla solidarietà umana e alla voglia di intraprendere iniziative in funzione del bene comune. Da parte di ognuno incoraggiamenti a proseguire, facendo tesoro di quanto già tracciato ed aprendosi sempre più ai vari attori che compongono la società civile.
Tutto molto bello, entusiasmante. E se è vero, come qualcuno ha detto, che ‘le più belle parole sono i comportamenti’, è altrettanto vero che spesso espressioni di significato generano comportamenti conseguenti. Grazie per tutto questo.
Elisabetta Boni
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 dicembre 2022