MUGELLO – All’inizio della settimana importante cambio della guardia ai vertici della Società della Salute del Mugello. Ha lasciato Filippo Carlà Campa, sindaco di Vicchio, e al suo posto è stato eletto Paolo Omoboni. Il presidente uscente ha rilasciato questa intervista.
Con l’Assemblea tenutasi lunedì scorso, ha concluso la sua esperienza da presidente della Società della Salute del Mugello. Può farci un bilancio? Ho iniziato il mio impegno alla SdS con spirito di servizio e allo stesso modo ho deciso di concludere, dopo due anni e mezzo intensissimi a causa del Covid in cui siamo stati in prima linea h24.
Nonostante l’emergenza abbiamo gestito attività e servizi ordinari in ambito sociosanitario (assistenza domiciliare, anziano fragile, welfare leggero, assistenza minori…), progetti e interventi specifici, nella disabilità, nella marginalità, nel Dopo di Noi, nel supporto e sostegno alle vittime del Forteto. E abbiamo lavorato per raggiungere quegli obiettivi importanti di consolidamento e miglioramento del sistema salute locale, nella tutela dei cittadini e del servizio pubblico. Su tutti, l’ospedale e nuovi progetti col PNRR.
In un certo senso ho considerato la fine dello stato di emergenza come fine del mio mandato. Ho ufficializzato la decisione adesso, dopo aver preso qualche giorno per chiudere dei dossier. Credo di aver fatto la mia parte, con senso di responsabilità e verso il territorio. Vorrei ringraziare tutta la struttura, tutto il personale, i direttori Michele Mezzacappa e Marco Brintazzoli, la Giunta e l’Assemblea, tutti i miei colleghi presidenti delle altre SDS, l’Azienda Usl Toscana Centro a partire dal direttore generale Paolo Morello.
Nell’ambito del PNRR il Mugello ha presentato dei progetti, quali sono nel dettaglio e quali i finanziamenti previsti? Concludo consegnando al territorio finanziamenti da PNRR per circa 8 milioni e mezzo, che permetteranno di disegnare la sanità territoriale, i servizi socio-sanitari per i prossimi 10 anni. Con circa 4 milioni verranno realizzate due Case della comunità ed un ospedale di comunità di 10 posti letto (con un ampliamento al Centro Polivalente di Borgo San Lorenzo): si prevede la costituzione di una rete di assistenza territoriale incentrata su una Casa della comunità per ogni comune che costituisce l’accesso unitario fisico per la popolazione di riferimento sia ai servizi di assistenza sanitaria primaria che di integrazione socio-sanitaria ed una disponibilità fino ad h/24 di presenza professionale sanitaria qualificata. Altri 4,5 milioni sono destinati a progetti specifici relativamente al potenziamento dei servizi sociali, forme di sostegno a domicilio delle persone vulnerabili allo scopo di prevenire il ricovero in struttura: insomma, i servizi suonano il campanello per fornire la loro attività professionale.
Da tempo si attende un intervento rilevante dell’ospedale del Mugello, di miglioramento sismico e riqualificazione. Un intervento per il quale la politica e le istituzioni locali si sono assunti impegni precisi. A che punto siamo, quindi? Riguardo all’ospedale del Mugello, abbiamo monitorato sugli accordi presi in precedenza, sui finanziamenti per l’adeguamento sismico e la riqualificazione. Le risorse quindi sono già disponibili e sono in fase finale gli atti necessari all’indizione della gara di appalto, entro il 2022. Si tratta non solo di un adeguamento alle più recenti norme di sicurezza sismica, ma anche di una complessiva riqualificazione, l’ammodernamento dell’intero complesso e la realizzazione di nuovi ambienti, quali la palazzina servizi davanti al presidio. Questo per consegnare alla comunità un presidio praticamente nuovo, aderente alle necessità della popolazione ed adeguato anche alle nuove esigenze di spazi e percorsi imposte dall’emergenza Covid.
Quali sono state le difficoltà e gli ostacoli maggiori riscontrati in questi anni? Penso che come Presidente, ma lo dico prima ancora come sindaco, le strette sui bilanci, la burocrazia e i tempi della pubblica amministrazione, i rischi nell’amministrare e prendere decisioni, spesso con rapidità, l’attività della magistratura per le delicate questioni trattate mettono in gioco tante responsabilità non associate a mezzi e poteri proporzionati al livello dell’incarico di presidente.
C’è un rammarico per qualcosa che non ha funzionato? Il rammarico più grosso è che la crisi pandemica ha creato molte sofferenze e difficoltà, le ho viste da vicino, e avrei voluto fare di più. Ho raccolto testimonianze di chi ha dovuto chiudere la propria attività e nello stesso tempo sono venuto a contatto con tanti volontari che hanno dedicato tanto tempo e fatica per aiutare chi in quel momento soffriva, dimostrando che il Mugello sa ragionare come territorio unito e solidale e lo sa fare bene. Da queste persone ho trovato la forza di andare avanti.
Tutto liscio nei rapporti tra comuni? Sempre stata collaborazione? In SdS abbiamo sempre lavorato con senso collegiale, guardando ai bisogni dei cittadini e del territorio. Con dialettica, confronto, come normalmente accade, facendo sintesi. Certo è che sia la SDS che l’Unione dei Comuni sono distanti anni luce dal Comune Unico che tantissimi mugellani reclamano.
L’Assemblea ha eletto contestualmente il nuovo presidente, il sindaco di Borgo San Lorenzo... È una scelta che ha fatto il territorio. Troverà una programmazione sviluppata e ben definita, progetti chiusi e finanziamenti assegnati che saranno realizzati nei prossimi anni. Tutte le scelte sono state condivise come Giunta e Assemblea e credo che questo percorso di trasparenza proseguirà.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 maggio 2022