Cose buone dal “Granaio dei Medici”, il consorzio degli agricoltori mugellani
MUGELLO – Di recente è nato un nuovo consorzio in Mugello. Un consorzio promosso da produttori agricoli, che ha iniziato subito con un’iniziativa di gran successo, mettendo sul mercato un tortello mugellano a Km zero, prima iniziativa di un consorzio che vuole caratterizzarsi per un’attenzione particolare alla qualità ed al territorio. Ne abbiamo parlato con Giacomo Tatti, giovanissimo presidente del consorzio, che ci ha raccontato la sua storia, dalla nascita della sua passione per l’agricoltura alla creazione del “Granaio dei Medici”.
Come hai iniziato? Ho conseguito gli studi in agraria, a Borgo San Lorenzo, con l’idea di aprire un’azienda agricola che fosse mia. Ho portato avanti il mio progetto, che avevo chiaro, ovvero fare un’azienda agricola che avesse una connotazione particolare riguardo alla qualità e all’attenzione sul prodotto finale, sull’ambiente e sul territorio in generale.
Perché? Perché nel desiderio di far qualcosa di diverso, che penso sia comuni a tutti i giovani, c’era l’idea di distinguere l’agricoltura “convenzionale” da un progetto che avesse una tendenza differente a quella che il mercato fino ad allora aveva. Insomma, volevo fare un po’ da “condottiero” dell’inversione di rotta.
Quando è nata questa passione? Sicuramente l’ho presa anche da mio padre che, nonostante non si occupasse di agricoltura, nella vita ha sempre avuto una grande passione per questo mondo, e così anch’io mi sono avvicinato ad esso, ricevendo da lui idee, spunti e valori che ho sempre portato avanti, e che ora si sono diffusi sia tra i consumatori, che cercano una determinata qualità del prodotto, sia tra i produttori che investono sulla qualità, sul km zero e sulla salubrità, piuttosto che sulla quantità.
In molti pensano che il km zero siano una moda, cosa rispondi? Intanto partiamo dal presupposto che non è moda perché, benché venga esaltato dal marketing per ovvie ragioni commerciali, ha la natura di essere un sistema di mercato a basso impatto ambientale; basta solo pensare al risparmio sui trasporti per giustificarlo. Però non è solo quello, km zero vuol dire andare a cercare l’impresa, chi produce e quindi l’imprenditore e lo staff che segue la produzione dalla semina al prodotto da consumo, e ciò significa anche sostenere colui che ci mette la passione, la faccia e che presidia il territorio intorno a noi. Questo è davvero importante, perché dà uno stimolo concreto, un riconoscimento a tutti coloro che fanno questo tipo di agricoltura nel nostro territorio, a coloro che tutelano e migliorano il nostro paesaggio.
Ribadiamo il fatto che sei giovanissimo ed hai già alle spalle un’azienda di successo e sei presidente del consorzio Granaio dei Medici… Sì, sono stato eletto nel 2017. Visto il grande successo di questo tipo di agricoltura e della conseguente richiesta, da parte del mercato, del km zero, del prodotto di qualità e dell’artigianalità, abbiamo sentito la necessità di aggregarci tra imprese mugellane, anche perché il nostro territorio ha una vocazione agricola eccellente. Così abbiamo formato un consorzio, composto da venti imprese.
Perché eleggere un presidente tanto giovane? Credo che l’età sia un ingrediente che porta con sé una grande forza di volontà, elasticità e capacità di recepire più velocemente quelli che sono i cambiamenti e le necessità comunicative e di marketing. Inoltre, penso sia stato molto importante anche il mio affezionamento al territorio, dimostrati in tanti anni passati nell’associazionismo locale.
Parliamo di tortelli mugellani, un prodotto molto sentito nella tradizione locale. Il tortello del Granaio dei Medici è il nostro prodotto lancio, con il quale abbiamo avviato l’attività di consorzio, proprio perché per antonomasia è il prodotto mugellano, anche all’estero o comunque fuori dai confini territoriali. Abbiamo iniziato a lavorare sulla filiera del tortello, quindi partendo dalla materia prima, dai grani, le uova, le patate…, poi la trasformazione, e abbiamo organizzato le aziende in modo che fossero in grado di produrre tutto quello che ci occorreva in Mugello e confezionarla nel territorio. La ricetta è quella tradizionale ma, siccome il nostro territorio è molto differenziato dal punto di vista pedoclimàtico e geomorfologico e quindi la ricetta subisce dei cambiamenti da zona a zona, abbiamo deciso di attenerci alla ricetta dell'”Accademia della cucina italiana” che in qualche modo ha omogeneizzato e formalizzato la vera ricetta.
Prossimi prodotti? Stiamo già lavorando in diverse direzioni. Intanto abbiamo seminato molti ettari di grano “Senatore Cappelli”, un grano antico nato intorno alla prima metà del ‘900. Questo grano è molto ricercato in quanto ha una quantità più bassa di glutine, adatta a chi è intollerante o ha una sensibilità a questa sostanza, e inoltre non necessita dell’utilizzo del Glifosate, un diserbante. Quest’anno lo raccoglieremo, lo macineremo a pietra e lo utilizzeremo per realizzare molti prodotti.
Dove possiamo assaggiare i vostri prodotti? Sicuramente è possibile acquistarli nella grande distribuzione, in alcuni punti vendita dislocati sul territorio, ristoranti. Inoltre, sabato 14 aprile ci sarà uno showcooking a Barberino di Mugello. L’evento, primo di quattro appuntamenti, si chiamerà “A tavola con il Granaio dei Medici” e consentirà a chi vorrà partecipare di conoscerci personalmente, di assistere alla preparazione del prodotto ed assaggiare anche qualche novità. L’appuntamento, quindi, è per il 14 aprile alle 20.00 al Centro Civico di Barberino.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 marzo 2018