DAI LETTORI – Rifiuti in quarantena. Alia non consegna i sacchi rossi. Lo sfogo di un lettore borghigiano
BORGO SAN LORENZO – Forse non tutti sanno che, in caso di positività al Covid-19, ci sono delle regole da seguire per il contenimento del virus, anche per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. Infatti, dopo aver avuto l’esito del tampone, in caso di positività, Alia invia una mail nel quale spiega che:
- I rifiuti devono essere conferiti in modo non differenziato;
- Confezionare i rifiuti in doppio sacco e inserirli all’interno del sacco rosso che dovrà essere chiuso con fascette, diversamente non potranno essere ritirati;
- La fornitura di sacchi rossi sarà adeguata alla durata del periodo di isolamento;
- I sacchi rossi, disinfettati con alcool per una maggiore precauzione, devono essere esposti su area pubblica, di fronte all’accesso alla propria abitazione;
- Verificare sul calendario giorni e orari per l’esposizione;
- E’ possibile avvalersi di altre persone per l’esposizione dei sacchi su area pubblica;
- Utilizzare sempre guanti e mascherine durante il confezionamento dei rifiuti e l’esposizione dei sacchi.
Questo kit, che comprende sacchi rossi e fascette, viene fornito direttamente da Alia, tramite un operatore.
Peccato che per una famiglia di Borgo San Lorenzo non sia andata proprio così: “Dal 18 novembre – spiega il signor S. – mia moglie è risultata positiva al covid. Di conseguenza ci è arrivata la comunicazione dell’obbligo, per tutto il nucleo familiare (composto da 4 persone) di quarantena cautelativa. Ci siamo subito, quindi, attivati presso Alia per ottenere il famoso kit per i rifiuti. Il primo operatore che ci ha risposto ci ha detto di aver preso atto della richiesta, indirizzo compreso, e che presto avremmo ricevuto i sacchi, che però non sono mai arrivati. Ho chiamato diverse volte, la seconda volta mi hanno detto che la richiesta doveva arrivare direttamente dal Comune, per cui chiamo in Municipio e mi dicono che la richiesta è stata inviata il 19 novembre. Una richiesta che Alia dice di non aver mai ricevuto. Dal 18 ad oggi ho continuato a chiamare Alia, ho scritto al Sindaco, all’ufficio competente ed ai Vigili senza però ottenere il servizio. Mi è stata inviata una mail da parte di Alia per spiegarmi come comportarmi e per farmi presente che sarà mia cura portare la spazzatura in strada, fuori dal portone. Faccio quindi presente che tutta la mia famiglia è in quarantena e che quindi non ci sembra opportuno uscire in strada per depositare i sacchi fuori dalla porta, col rischio di incontrare vicini o persone di passaggio e contagiarle. A quel punto mi dicono che devo far richiesta per il ritiro della spazzatura al piano e non fuori dal portone. Ieri, martedì 1 dicembre, mi è stato comunicato che in casa siamo tutti positivi al virus tranne mia figlia. Subito, quindi, ho avvertito Alia per annullare l’ultima richiesta. Mi hanno ringraziato ma, dei sacchi rossi neanche l’ombra. La cosa ‘divertente’ è che il mio vicino di casa, che abita a pochi metri da me, ha fatto richiesta per essere rifornito del kit visto che aveva terminato la prima scorta. Indovinate? Subito ricevuti. Sono fortunato ad avere una terrazza dove posso mettere i sacchi con la spazzatura che, come potete immaginare si sta accumulando, ed anche velocemente essendo quattro persone costantemente in casa. Non so più come fare. La cosa ‘buffa’ è che mi trovo in questa situazione perché sono ligio alle regole perché avrei potuto aggirare il problema mettendo la mia spazzatura nei cassonetti di altri vicini e lavarmene le mani. Ma non l’ho fatto perché credo che la lotta a questo virus sia una nostra responsabilità. Adesso però inizio ad essere stanco. L’unica risposta ‘sensata’ l’ho avuto dai Carabinieri che mi hanno detto che, volendo, posso far causa ad Alia per mancato servizio, ma questo non impedirà di ritrovarmi i topi in casa. A questo punto non mi resta che confidare in Babbo Natale”.
( Rubrica Dai Lettori – S. di Borgo San Lorenzo)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 Dicembre 2020
Sono nella stessa situazione! Avrei potuto scriverla io questa lettera!!!
Diciamo che crediamo anche a Babbo Natale, ma non per molto!
i soliti baracconi delle partecipate che non funzionano, come del resto non funziona niente in questo nostro Paese ….
bella l’Italia, peccato che ci siano gli italiani !!!
Nel 1600 era d’uso segnare le case degli appestati con vernice rossa…noto con piacere che abbiamo fatto passi da gigante nella gestione delle pandemie.
Esporre dei sacchi rossi sulla pubblica via…ma è legale? No perché, in barba alla legge n. 196 del 30 giugno 2003, tanto vale fare i nomi e appenderli su dei manifesti. Da denuncia.
Mi ha colpito la lettera di Fiammetta Menchetti, un segno che nonostante tutto si continua a usare la ragione. Infatti questi sacchi rossi sembrano segnalare degli appestati e non esageriamo essere positivi non vuol dire essere ammalati anzi, vuol dire che siamo così sani che il virus non si manifesta!
Fiammetta ha ragione, un pò di discrezione non nuocerebbe.