Faentina, non avere proposto nel PNRR il doppio binario è la grande colpa del PD mugellano
MUGELLO – Claudio Scarpelli, ex-sindaco di Firenzuola, esponente del centrodestra, interviene sul tema, sempre attuale, dei servizi ferroviari, anzi dei disservizi ferroviari in Mugello.
In questi giorni per motivi personali mi trovavo a Rastignano-Pianoro, hinterland bequivalente al nostro Mugello per Firenze, ed avendo un po’ di tempo a disposizione ho deciso di fare un salto in città usando il treno, senza nemmeno la necessità di preoccuparmi degli orari, e questo perché? Parcheggio comodissimo, dalle ore 6.00 alle 23.00 c’è un treno ogni 20 minuti, e nelle ore di punta addirittura ogni 10/15, praticamente una metropolitana/tramvia, sono arrivato in Stazione Centrale nientemeno che al Binario 1, e per il ritorno la medesima cosa, praticamente l’opposto della Faentina, e tutto questo a prescindere dai treni Pop, Rock, ibridi o a idrogeno dei quali si discute da noi.
Perché questa differenza rispetto alla Faentina? Semplice, come ho detto e scritto più volte il vero nodo che impedisce alla Faentina di offrire un servizio decente è la mancanza del doppio binario, tutto il resto sono solo chiacchiere, palliativi e fumo negli occhi.
Qualcuno potrebbe obiettare, facile parlare così. In realtà già dal 2017 avevo ufficialmente richiesto che i 47 milioni recuperati dal Viceministro Nencini fossero integralmente riversati per incominciare a raddoppiare i binari da S.Piero a Sieve a Firenze, proposta che il PD mugellano bocciò senza replica, preferendo destinarli per non si sa bene quali altre migliorie. Il PD mugellano, l’attuale PD mugellano, è il vero responsabile del disastro della Faentina che dopo avere sperperato i suddetti 47 milioni si è ben guardato di prendere l’ultimo “treno” di finanziamento per il raddoppio dei binari, il PNRR, evitando di proporre a finanziamento un progetto comune di area, che avrebbe dato vero sviluppo al Mugello intero, preferendo disperdere quelle risorse in mille rivoli locali, spesso a carattere “culturale” (musei, biblioteche, piste ciclabili, campetti sportivi, ristrutturazione di singoli edifici, ecc), condannando di fatto il nostro territorio ad un disservizio che non troverà reali soluzioni, magari fino alla prossima TAV o PNRR, costringendoci, ancora una volta, ad invidiare l’erba verde dei nostri vicini.
Ultima riflessione, anche trent’anni fa, come oggi, in Mugello comandavano gli ex comunisti o loro eredi, ma con una grande differenza: allora seppero cogliere l’occasione che la Legge Obiettivo per la TAV del vituperato Berlusconi metteva a disposizione, andando a chiedere ed ottenere finanziamenti per opere di interesse territoriale e meno di bottega come il ripristino della Faentina, cosa che oggi con il PNRR è completamente mancata, ma forse qualche amministratore di allora era ancora amante del Chianti Rufina, della trippa, delle Fiat o al massimo della Volkswagen e del Loden, e non certo di wine tasting, sushi, Audi, BMW, Tod’s, Barbour; o perlomeno in qualità di capi della classe lavoratrice evitava di mostrarlo in pubblico…
Claudio Scarpelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – dicembre 2024
Bravo Claudio sei l’unico che hai inquadrato il problema della Faentina nella giusta maniera . Io non smetto mai di rammentare come al tempo della realizzazione della ferrovia ad alta velocità io proposi anche con un articolo
pubblicato sulla Nazione di inserire in tale costruzione la ferrovia della Faentina dichiarando che se ciò fosse avvenuto tutto quello che si trovava nel Mugello sarebbe raddoppiato di valore , sai come mi rispose Leonardo Romagnoli allora assessore P.D. di Borgo ? . infatti oggi il Romagnoli è sindaco di Borgo .ma come si diceva una volta per chi imparava a leggere e a scrivere , non è mai troppo tardi
ancora oggi si può realizzare una interconnessione fra le due ferrovie dove viaggiano affiancate per 200 metri fra San Piero e Cardetole
Esauriente articolo.
Se cosi fosse e lo è…a qualcuno rimane solo una cosa il SILENZIO.
Stop piagnistei sulla Faentina.
Votateli ancora.