Faentina, occorre essere più uniti. Una riflessione di Franco Vichi
MUGELLO – L’ex assessore ai trasporti del comune di Vicchio, a pochi giorni dalla manifestazione di protesta per la linea Faentina, mette nero su bianco alcune considerazioni di prospettiva.
L’importante è arrivare al traguardo, ovvero, avere una linea efficiente, impostata da subito come una moderna “metropolitana di superficie” integrata con le altre infrastrutture e con il sistema della “mobilità organizzata dell’area fiorentina e regionale. Adesso questo risultato è lontano, bisogna esserne consapevoli. E l’idea (giusta e nobile) di questa manifestazione ne è la prova tangibile. Quando mai, si erano visti amministratori locali e forze sociali e economiche mobilitate su argomenti che di fatto chiamano in causa i diversi livelli superiori delle istituzioni regionali e nazionali? Il popolo del Mugello, si sa, per storia e “morfologia” geografica, è destinato ancora a soffrire, per lunghissimo tempo, se non cambia radicalmente qualcosa; i pendolari arriveranno sempre tardi a scuola e al lavoro, con i soliti bla bla bla di RFI, Trenitalia e del Ministero dei Trasporti a Roma che faranno a scaricabarile fra loro e sposteranno l’attenzione su altri binari.. Ha ragione Massimo Rossi, quando afferma che sulla Faentina ”la sfida dei politici a chi ce l’ha più lungo ci annoia. A noi pendolari non importa che il gatto sia bianco o nero ma che acchiappi il topo”. Qui il punto si fa serio perché la sfida è tutta dentro l’ambito locale (metropolitano), dove è chiaro il gap che divide la Città e il suo hinterland dal versante della csd.” fascia diffusa”,dei piccoli comuni montani o quasi.
Le polemiche sulle presenze alla manifestazione di domani 2 febbraio lasciano il tempo che trova. Certo occorre anche smuovere la politica fiorentina, in perenne surplus ancorata sui suoi vecchi confini storici. Perché il refrain è il solito dei secoli scorsi: ”Noi siamo il contado, c’è poco da fare (basta vedere sullo Scudo Verde, binario 17, ecc.) e la Città si prende i finanziamenti e gli investimenti maggiori. Punto. Pesiamo per quello che siamo nelle istituzioni. Contiamo una presenza sporadica nelle partecipazioni pubbliche? Andiamo in ordine sparso nei luoghi che contano? E allora non avremo presenze laddove dove si decide e dove si fanno le scelte di un intero territorio. Questo è il punto. È per questo motivo generale che sta alla base della parola “potere” che occorre avere come sogno proposta la realizzazione di un Comune Unico Mugello di 60.000 abitanti. E anche sul versante trasportistico si abbia il coraggio di dire come stanno le cose: fino al 2028, ovvero fino a che non ci sarà il sottoattraversamento di Firenze e lo snodo del passante del 2028 ( Stazione Foster, Alta Velocità) i treni del Mugello avranno ritardi in continuazione. Questo non lo affermo io qui su queste colonne, lo hanno detto ripetutamente l’assessore regionale Baccelli e lo stesso ad. di RFI. Occorre sapere quindi da RFI, Trenitalia e dagli enti preposti al controllo di queste entità pubbliche e private, cosa intendono fare da qui al 2028! Questo è il quesito di oggi, a mio avviso.
E allora cosa fare, nel presente?
Benissimo l’iniziativa di domani. Ma poi, sindaci e comunità locali, non è sufficiente solo affilare le armi verso RFI o Trenitalia , unitevi sul serio, contate sulle vostre forze, non marciate ognuno con il proprio vessillo tanto per testimoniare di esserci, pensate in grande, collaborate con Regione, riempite di contenuti e di proposte concrete la nuova legge sulla “Toscana Diffusa” recentemente varata dalla Giunta Regionale e presentatevi nel 2029 con un unico Sindaco.
Forse in quel caso anche la Sindaca di Firenze e della Città Metropolitana alla manifestazione di domani,sarebbe stata della partita.
Forse qualcosa si smuoverebbe.
Franco Vichi ex-Assessore ai Trasporti del Comune di Vicchio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 31 gennaio 2025