Fallimento della Rifle, stamani un presidio: “Cercate un acquirente”
BARBERINO DI MUGELLO – La dichiarazione di fallimento della Rifle non è stato certo un fulmine a ciel sereno. Ma ha comunque lasciato la comunità colpita, per non parlare dei dipendenti. Per questo, nella mattina di martedì 6 ottobre, alcuni lavoratori, sostenuti dal sindaco Giampiero Mongatti e dai sindacati, si sono ritrovati davanti all’azienda a Barberino di Mugello per richiedere l’interessamento alla vertenza di tutte le istituzioni e la solidarietà dei cittadini di Barberino. Il presidio si è tenuto in collegamento con la trasmissione televisiva “Mattino 5”, durante la quale si è parlato della situazione.
“Oggi siamo qui – spiega Gianluca Valacchi operatore della Femca Cisl Firenze – Prato – per dare il giusto risalto e la giusta importanza ad una vicenda ed ad un marchio storico del nostro territorio, che purtroppo dal 30 settembre ha avuto la sentenza di fallimento con esercizio provvisorio di 45 giorni, da parte del Tribunale di Firenze. Adesso abbiamo questo periodo nel quale speriamo che, attraverso le parti sociali e le istituzioni, qualche imprenditore si faccia avanti e provi a rilanciare un marchio storico. Perdere un marchio in questo modo tragico per noi è una sconfitta. La speranza, quindi, è che ci sia l’interesse di qualche imprenditore pronto a rilanciare la Rifle ed a salvaguardare il livello occupazionale, non dimentichiamoci che stiamo parlando di 96 famiglie che, in questo momento, sono appese ad un filo”.
“Un’azienda importante, e radicata nel territorio, come la Rifle ha dichiarato fallimento la scorsa settimana – continua Alessandro Lippi Filctem Cgil Firenze – pertanto noi siamo qui per supportare i lavoratori. Ma non per esprimere una semplice solidarietà ma perché non siamo rassegnati che un marchio come questo non sia appetibile. Per questo abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo istituzionale, aspettiamo la convocazione per ragionare insieme su come supportare i lavoratori attraverso gli ammortizzatori sociali ma non solo; questi 45 giorni devono servire a chi ha in mano l’azienda, e quindi la curatura fallimentare, per vendere il marchio e di conseguenza dare possibilità e prospettive ai lavoratori. La presenza del sindaco ha dimostrato, inoltre, quanto è radicata ed importante quest’azienda per il territorio mugellano e Barberino in particolare”.
“Siamo molto dispiaciuti per questo epilogo della questione Rifle – ha commentato il sindaco Giampiero Mongatti – Si tratta di un’azienda storica che affonda le sue radici in Mugello da molti anni. Sapevamo da tempo che la situazione era complicata, ma in questo momento l’attenzione e la nostra vicinanza va ai lavoratori e, di conseguenza, alle richieste che i sindacati fanno e faranno in questo periodo. Era già stata chiesta la cassa integrazione ed ora è importante e necessario che i dipendenti ricevano gli ammortizzatori sociali. Mi unisco, quindi, alla richiesta dei sindacati e dei lavoratori che, in un periodo come questo, risentono anche degli effetti socio-economici della pandemia”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 Ottobre 2020