Forteto, l’accusa di Bambagioni: “I bambini sono stati affidati ad una setta”
VICCHIO – È un fiume in piena Paolo Bambagioni, consigliere PD e presidente della commissione d’inchiesta della Regione Toscana sul Forteto, durante l’audizione della commissione parlamentare d’inchiesta sulla comunità de “Il Forteto” guidata da “Il profeta” Rodolfo Fiesoli che, al momento, sta scontando una pena di 13 anni e 10 mesi per abusi sessuali su minori e maltrattamenti. Nel corso dello stesso processo furono condannati i suoi seguaci e collaboratori.
“Il tribunale dei minori a Firenze – ha dichiarato Bambagioni – è stato responsabile, in varie figure di giudici che si sono succeduti. Giudici hanno firmato per togliere bambini alle famiglie, ma se fai questo, lo fai per metterlo in un luogo sicuro, non certo al Forteto che non era una comunità, era una setta.Non va bene perché il fondatore era stato condannato per violenza sessuale negli anni ‘80. Andava tenuto conto di ciò”.
Nel corso della sua audizione Bambagioni ha ricordato che al Forteto sono stati “ospitati” circa 110 ragazzi e che alcuni di loro si sono tolti la vita. “È stato constatato – ha continuato – che ci sono stati fascicoli vuoti al tribunale, dove sono le verifiche previste?. In commissione ci siamo resi conto che nella magistratura c’erano due filoni, uno voleva coprire tutto, per non urtare la memoria del giudice Gian Paolo Meucci, considerato da molti di loro un maestro, che fu molto vicino a Fiesoli e l’altro era di altri magistrati straordinari che hanno, invece, preso l’impegno e portato avanti le indagini da cui i processi. Fiesoli è un furbo, addirittura Matteo Renzi da sindaco di Firenze lo premiò pochi giorni prima del suo arresto. Seguite i soldi del Forteto, cercateli e recuperateli, sono milioni e milioni accumulati. Poi sciogliete la cooperativa. Hanno fatto un maquillage, hanno cambiato pochi dei seguaci di Fiesoli. I soldi servono per risarcire le vittime. Vennero accumulati con lo sfruttamento del lavoro, con persone non pagate 20 anni. Quale è il fine sociale della cooperativa? Ci sono dei criminali condannati, scioglietela. Anche gli assistenti sociali e gli enti locali ignorarono le prime segnalazioni di una maestra coraggiosa e poi di altri docenti: dicevano ‘Nessun ragazzo del Forteto va alle scuole superiori, fanno disegni strani, li tengono sempre lì dentro, gli impediscono di avere amicizie e le visite nelle case dei compagni di scuola. Vivevano nella comunità degli orrori”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 Marzo 2022