Forteto, spaccatura tra le vittime: un gruppo di loro prende le distanze da Pietracito

Giuseppe Aversa (il primo a denunciare le violenze di Rofoldo Fiesoli), suo fratello Samuele Michele, Marika Corso, Gabriele ed Eris Fiorenza, Luigi Daidone, Valentina Vainella, Andrea Biordi, Emanuele e Jonathan Bimonte, decidono di essere rappresentanti di loro stessi e formano un nuovo “coordinamento” il cui portavoce sarà Giuseppe Aversa.
Soprattutto prendono le distanze da Sergio Pietracito e dalla sua associazione “Vittime del Forteto”: “In seguito alla visita al Forteto del ministro Alfonso Buonafede e al risalto che gli è stato dato, ci sentiamo in dovere di fare chiarezza su alcuni punti – scrivono in un comunicato –. Pur non essendo organizzati in associazioni noi siamo le vittime che si sono ribellate, che hanno avuto il coraggio di rivolgersi allo Stato per ricevere quella tutela e protezione della quale avevamo bisogno e c’era stata negata. I nostri nomi sono conosciuti, scritti sui dispositivi delle sentenze del tribunale. Però non siamo stati avvisati di tale evento mentre erano presenti alcuni membri dell’associazione ‘vittime del Forteto’, dalla quale tuttavia non siamo rappresentati”.
E fanno una distinzione importante: “Noi consideriamo vittime solo quelle persone, ragazzi, disabili e bambini che non hanno scelto di far parte del Forteto, ma costretti da un’ordinanza del tribunale dei minori che al Forteto li ha affidati. Non consideriamo vittime né i fondatori pentiti né i fondatori usciti anni fa senza fare denuncia, perché facendo così non hanno fermato il sistema e di fatto hanno consentito che gli abusi continuassero. La maggior parte di noi ragazzi ha avuto il coraggio di denunciare e ha contribuito in maniera determinante a far emergere e bloccare il sistema, con molta fatica, superando ostacoli enormi per moltissimi anni. Alcuni di questi tutt’oggi vivono in situazioni precarie. Vogliamo pertanto non delegare a nessuno le nostre istanze, né consentire a chicchessia di parlare e agire per conto nostro, in nostra rappresentanza e quindi abbiamo deciso di nominare un nostro portavoce, Giuseppe Aversa”.