#Fotodiclasse. Galeotti (FI): “Il freddo della ragione”
BORGO SAN LORENZO – Siamo alla isteria di gruppo (di pochi, per fortuna). Vietare a degli alunni di avere un ricordo fotografico della loro infanzia, in nome di una malintesa tutela della privacy è roba da psicanalisi.
Nelle scuole del comprensorio borghigiano le foto di classe, che ricordano ad ognuno di noi quella che forse è la più bella parte della vita, sono state proibite da una circolare lunare della Direttrice che richiama alla tutela della immagine dei minori.
Esistono già norme e prassi specifiche a tutela dei ragazzi (in genere ai genitori viene chiesto di firmare una liberatoria per fare le foto di classe ai loro figli, e chi esegue gli scatti ha precisi obblighi di conservazione del materiale fotografico), ma niente.
A Borgo, minacciata da una puntigliosa mamma azzeccagarbugli paladina dei diritti dei più piccoli, la solerte Direttrice ha sentito il dovere di vietare le foto, per proteggere i minori.
Questa vicenda pirandelliana ci ha riportato alle cronache nazionali. Non ne sentivamo il bisogno: negli ultimi tempi, infatti, Borgo ha riempito pagine di giornali per vicende certo poco piacevoli.
Dopo il cantiere e il migrante aggressivo a causa delle proprie fragilità familiari adesso ci prendono pure in giro, anche sui quotidiani italiani più importanti per la storia delle foto di classe.
E tuttavia, sprezzante del senso del ridicolo procurato, pare che la puntigliosa dirigente, ostinata, non abbia la minima intenzione di fare marcia indietro.
Anzi si trincera dietro un arrogante “ho già parlato anche troppo di questa vicenda” e si rifiuta di rispondere a legittime domande dei giornalisti e soprattutto di ascoltare le ragioni di chi è contrario a sospendere la tradizionale foto di classe.
Alla circolare ottusamente restrittiva, adesso insomma si è pure aggiunto l’atteggiamento infastidito di colei che l’ha emessa, probabilmente parlava ex cathedra. Assieme al “No Comment” della Direttrice, è però stupefacente anche il silenzio della Giunta comunale, Assessore alla Cultura (con delega alla Scuola) e Sindaco in testa.
Sempre pronti a presenziare a tagli di nastro e amenità varie, quando sarebbe il momento di far valere la propria autorità e una sana “moral suasion” per sbrogliare una matassa creata dalla rigidità mentale di alcuni, essi tacciono. Tace il Sindaco. Tace l’Assessore.
Forse è imbarazzo? O forse meglio stare lontani da queste polemiche.
Comprenderemmo l’imbarazzo: siamo anche noi imbarazzati.
Preferiremmo essere conosciuti nel resto d’Italia per le bellezze del Mugello, piuttosto che essere additati per queste faccende assurde e poco edificanti.
Invece di perdere tempo a fare la morale all’intera popolazione nazionale, come recentemente ha fatto, provino il Sindaco e l’assessore a convincere la Direttrice a tornare sui propri passi.
Facendo in modo che la ragionevolezza, apparentemente assente in questa ridicola faccenda (per come è stata gestita), torni ad aleggiare nelle menti di chi ha doveri direzionali.
Ultimamente la ragione sembra infatti sparita. Forse portata via dal freddo di Burian.
Davide Galeotti
Coordinatore Forza Italia
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 maggio 2018
Se possibile possiamo chiedere al signor. Sindaco di poter portare i nostri figli vestiti coi loro grembiulini nel salone del municipio a fare la foto di classe come se fossero in gita scolastica per esempio.
Perché in gita le foto possono essere fatte senza violare alcuna norma.
Il Sindaco, e tutta la giunta farebbero un bel gesto!
Pensateci non perdere questa occasione.