“Giotto è nato a Vicchio, un fatto storicizzato da secoli”: i dubbi dell’assessore Tai in merito alle tesi “negazioniste” di Nencini
VICCHIO – “Francamente non ho ancora letto il libro (articolo qui), ma non abbiamo particolari preoccupazioni. Anche perché la certezza matematica di dove Giotto sia nato non ce l’ha nessuno… Ma che Giotto è nato a Vicchio lo ha scritto Ghiberti, lo ha scritto il Vasari e Giosuè Carducci ha dato una grande spinta in questo senso”. Queste le parole di Carlotta Tai assessore alla Cultura del Comune di Vicchio.
A Vicchio non hanno preso con grande entusiasmo le “rivelazioni” dell’ultimo libro di Riccardo Nencini, che pone forti dubbi sul fatto che Giotto sia davvero nato a Vespignano. Ma ostentano fair-play (anche se pare che il sindaco Izzo una telefonata a Nencini l’abbia fatta…). E l’assessore alla Cultura ribadisce:“Non c’è timore che questo libro possa ribaltare un fatto che ormai è stato storicizzato nei secoli. Del resto la storia della nascita di Giotto a Vespignano non l’abbiamo inventata noi, non è stata inventata da un gruppo di Vicchiesi: Ghiberti, Vasari, Carducci non è che dovessero fare favori al Comune. Ed è attestato che Vespignano è luogo frequentato dalla famiglia di Giotto, suo figlio ha fatto il prete nelle chiesina accanto alla Casa di Giotto”.
Tai il libro di Nencini non lo ha letto, ma le argomentazioni evidentemente le conosce: “Bondone nato a Firenze…. Ma a Firenze di Bondone ce n’erano 27, e non è detto che questo Bondone sia proprio il padre di Giotto. Alla fine anche i documenti citati da Nencini proprio certi non sono. Intendiamoci, io non sono una storica, e non voglio certo affermare che il pittore è nato qui, perché son di Vicchio. Così come non posso dire che quella è la casa natale. Dico solo che è un fatto riportato da tante persone prima di noi”.
Ma che Giotto non sia nato a Vespignano ma a Colle lo sostiene anche don Collini. “So che don Collini – risponde il vicesindaco – ha da tempo avanzato questa ipotesi, ma siamo ancora nel campo delle ipotesi, senza certezze matematiche”.
Tai ripensa al libro di Nencini: “Forse si stanno sollevando questioni inutili, ininfluenti, fini a se stesse. Comunque sia, visto che Vicchio è riconosciuto come il paese natale di Giotto, e ricorre il settecentocinquantesimo anniversario della nascita, Vicchio deve festeggiare e lo abbiamo fatto nelle nostre possibilità. Se poi qualcuno scrive libri su Giotto dicendo il contrario, lo faccia pure, ogni sforzo di ricerca ha la sua dignità e non siamo censori di nessuno, tanto che il 15 luglio Nencini verrà alla Casa di Giotto a presentare il suo libro. E noi lo accoglieremo come è doveroso accoglierlo”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 luglio 2017
Io credo che Nencini potesse aspettare il 2018 a dare questa informazione, fra l’altro in contrapposizione con altre storiche autorevoli e quindi da valutare oggettivamente, anziché catapultarla nel mezzo dei festeggiamenti organizzati con grande impegno dal Comune di Vicchio per il 750esimo anno della nascita Giotto, vanto di Vicchio e del Mugello. Cui prodest?