I consiglieri socialisti non votano il bilancio: “Borgo tanto migliore ancora non è”
BORGO SAN LORENZO – Stavolta Borgo Migliore manda un segnale chiaro, anche se subisce una mini-spaccatura, con il consigliere Patrizio Baggiani che non segue le indicazioni di gruppo e vota a favore del bilancio della giunta Omoboni. Ma il capogruppo Enzo Squilloni, e la consigliera Sandra Cerbai adesso a Omoboni il voto favorevole non lo hanno dato. E un’astensione su un atto così importante implica una netta presa di distanza.
E’ la prima spaccatura all’interno della maggioranza della giunta Omoboni, e Squilloni ne spiega le ragioni: “Ci siamo astenuti sul piano triennale e sul bilancio, perché pur condividendo alcune scelte, come gli investimenti sulle scuole, altre non ci convincono con progetti che non condividiamo”. Il capogruppo di Borgo Migliore fa un esempio: “Penso al progetto sulle piazze: ci sono investimenti più urgenti da fare, dai marciapiedi alle strade e agli stessi giardini pubblici. E vogliamo che in piazza Vittorio Veneto si elimini la sosta nei bus. Così come abbiamo perplessità sulle piste ciclabili: ne condividiamo l’idea, ma per come è progettata questa pista non ci sembra sicura e non garantisce la sicurezza dei ciclisti. E neppure ci convince il progetto sul Foro Boario, con l’attraversamento stradale che andrebbe invece spostato”.
Squilloni allarga il discorso: “Eravamo partiti promettendo un Borgo migliore e i cittadini ci hanno dato su questo un ampio consenso. Ad oggi ci pare che questo Borgo non sia abbastanza migliore: il decoro, le strade, i marciapiedi, i giardini: finora non sono stati fatti lavori per renderlo e considerarlo migliore”. E lamenta anche la mancanza di un piano del traffico. Infine una insoddisfazione di livello mugellano: “La questione della fusione tra comuni: finiamola di parlarne nelle sacre stanze. Chiamiamo formalmente i comuni e formalmente facciamoci dare risposte certe, alla luce del sole. Basta con le discussioni interne, occorre che i cittadini sappiano”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 8 marzo 2018
Un tempo per dare un concreto segnale di condivisione, si usava il voto di astensione. Sempre più spesso invece, si tende a traghettare il consenso dei propri elettori senza averne rispettati gli iniziali loro intenti.
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