“I marron glacés restino a Marradi”: la mozione del centrodestra in Città Metropolitana
MARRADI – Anche nel Consiglio della Città Metropolitana di Firenze si parlerà della “Fabbrica dei marroni” di Marradi. Paolo Gandola, Alessandro Scipioni, Cecilia Cappelletti e Claudio Gemelli del gruppo di centrodestra in Città Metropolitana hanno presentato una mozione con oggetto: “Ortofrutticola del Mugello – Priorità al mantenimento occupazionale e produttivo a Marradi nel territorio metropolitano di Firenze.
Si ripercorre tutta la vicenda dagli inizi:
Premesso che i comitati provinciali dei sindacati Cisl e CGIL il 24 dicembre 2021, comunicavano al Sindaco di
Marradi che la ditta Italcanditi S.p.a. (leader italiano ed europeo nella produzione di semilavorati per l’industria dolciaria e lattiero casearia) di Pedrengo (BG), intendeva chiudere lo stabilimento di produzione di Marradi (FI), acquisita soltanto diciotto mesi prima, nell’agosto 2020, ed appartenuta sino a quel momento alla Ortofrutticola del Mugello s.r.l. (con socio di maggioranza Gaetano De Feo della Terminio Frutta di Serino -Avellino); lo stabilimento di Marradi è stato realizzato con fondi della Comunità Economica Europea ottenuti nel 1976 dalla Comunità Montana dell’Alto Mugello (Firenzuola, Marradi, Palazzuolo Sul Senio). I lavori di costruzione dello stabilimento iniziati nel 1981, sul terreno concesso gratuitamente dal Comune di Marradi, furono conclusi nel 1984; l’Ortofrutticola del Mugello è tra le aziende leader nella produzione dei Marrons Glacés, utilizzati dai principali marchi dolciari e nella produzione di ingredienti a base di castagne per l’industria dolciaria, esportando i propri prodotti in oltre 30 paesi in particolare Giappone, Canada, Messico e Francia. Lo stabilimento di produzione è inserito in un contesto economico agricolo che vede il territorio di Marradi tra i più rinomati per la castanicoltura, tant’è che lo stabilimento di produzione dei Marrons Glacès acquistava una considerevole parte della produzione del prodotto fresco direttamente dal territorio; nel 2020 la produzione ha risentito lievemente delle difficoltà causate dalla pandemia e nel 2021 invece si è avuta una produzione ottima sia qualitativamente che quantitativamente;
Tenuto conto che la chiusura della lavorazione dei Marrons Glacés a Marradi comprometterebbe la già fragile
condizione del tessuto economico e sociale del territorio marradese e dell’Alto Mugello in quanto l’attività industriale dell’Ortofrutticola ed il relativo indotto, rappresentano la principale fonte di sostentamento della gran parte delle famiglie marradesi; ad un primo tavolo regionale di composizione della crisi aziendale in sede regionale Italcanditi S.p.a avrebbe proposto l’ipotesi di un piano industriale quinquennale coinvolgendo nella stesura e nella successiva gestione il precedente socio di maggioranza della Srl Ortofrutticola del Mugello Gaetano De Feo; al secondo incontro del tavolo la Italcanditi S.p.a., da quanto riportato dalla stampa, sembrerebbe intenzionata a voler rivendere, dopo soli 18 mesi, all’ex proprietario Gaetano De Feo l’Ortofrutticola del Mugello, spogliata però dei macchinari per la produzione di Marrons Glacès. Considerato che nella prima riunione tra i Sindacati e la consulente del lavoro di Italcanditi S.p.a., quest’ultima avrebbe sostenuto, come riportato pubblicamente dagli stessi sindacati, che i macchinari per la produzione di Marrons Glacés, a cui ora sembrerebbero interessati, erano obsoleti; i sindacati, dall’agosto 2020, pur interloquendo costantemente con la proprietà mai avevano avuto sentore che l’azienda avesse intenzione di chiudere lo stabilimento di Marradi; il clamore mediatico suscitato dalla vicenda ha indotto Italcanditi S.p.a ed il socio di maggioranza a retrocedere circa ipotesi di chiusura immediata dello stabilimento, ribadendo, però, la volontà di trasferire la produzioni di Marrons Glacés – vero core business dello stabilimento di Marradi – a Bergamo.
Ritenuto che la contraddittorietà delle dichiarazioni e delle azioni poste in essere da Italcanditi S.p.a, potrebbe far pensare alla volontà dell’azienda di eliminare dal mercato un potenziale concorrente nel segmento dei Marrons Glacés, per il quale il know how marradese è di valore ampiamente riconosciuto; alla luce di quanto fin qui accaduto i comportamenti tenuti da Italcanditi S.p.a. risultino di dubbia trasparenza ed affidabilità; per il bene e lo sviluppo dello stabilimento di Marradi è irrinunciabile, in una strategia di filiera e di qualità che valorizzi il Made in Italy e la sua sostenibilità, un piano industriale decennale fondato sull’incremento di produzione di confezioni di Marrons Glacés (interi e rottami) con prodotto IGP di Marradi; qualsiasi Marrons Glacés realizzato con prodotto non italiano ad un costo minore per coprire la fetta di mercato occupata fino a quest’anno dal prodotto realizzato a Marradi, utilizzerebbe impropriamente un vantaggio competitivo dato dalla consolidata qualità del prodotto realizzato a Marradi, che ha il pregio di essere un prodotto artigianale fatto industrialmente. Tale strategia danneggerebbe la stessa credibilità sul mercato del prodotto Italcanditi e l’immagine di qualità che il Made in Italy rappresenta nel mondo.
Impegna il Sindaco metropolitano: ad invitare la proprietà di Italcanditi a mantenere la piena funzionalità dello stabilimento di Marradi In subordine, a proporre al tavolo di crisi di implementare il piano aziendale lasciando nello stabilimento di Marradi i macchinari per la produzione di Marrons Glacés al fine di attivare due linee specifiche di prodotto: “Marrons Glacés di Marradi IGP” e Marrons Glacés italiani di alta qualità”, per confezioni di un prodotto da destinare al mercato della produzione di alta qualità. Nel caso invece di non disponibilità di Italcanditi S. p. a. e/o del nuovo proprietario a recepire le indicazioni inserite in questo documento a chiedere formalmente l’apertura di un tavolo di crisi a livello nazionale al Ministro del Lavoro e al Ministro delle attività economiche. Ad inviare questo documento al Ministro del Lavoro, al Ministro dello Sviluppo economico, al Presidente della Regione Toscana, al Sindaco di Marradi, al Sindaco di Pedrengo, al Sindaco di Bergamo e al Presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello.