“I miei ultimi mille giorni”, intervista al sindaco Paolo Omoboni
BORGO SAN LORENZO – “Abbiamo 1000 giorni per finire il lavoro iniziato nel 2014”: il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni in una riunione avrebbe usato questa espressione per chiedere a tutti uno sforzo per concretizzare i progetti in cantiere. Farà questo conto alla rovescia con qualche preoccupazione o magari come un senso di liberazione? Sicuramente è l’occasione per un’intervista sul passato, ma anche sul futuro.
Fare il sindaco non è uno scherzo. Puoi descrivere una giornata tipo? Non esiste una giornata tipo, si parte la mattina (dopo aver sistemato i figli per la scuola) e non si sa quando si finisce. Riunioni con gli uffici, con gli assessori, Unione dei Comuni, appuntamenti con i cittadini, tante telefonate. Certo senza gli assessori, i consiglieri e i dipendenti comunali, le molte persone e associazioni che collaborano con noi, tante cose non sarebbero possibili, e a loro devo dire solo grazie.
Il tutto compensato da emolumenti “notevoli”, si fa per dire. Ultimamente è ripreso il dibattito sulla “paga” dei sindaci, giudicata troppo esigua. Non rischia però di essere un tema impopolare? A costo di essere antipopulisti, bisogna essere chiari: 2000 euro per amministrare un comune anche di 30.000 abitanti, con tutte le responsabilità che i sindaci hanno, che rischiano l’abuso di ufficioo l’omissione di atti di ufficio ad ogni atto e ad ogni decisione. Cosi come la riduzione fatta sul numero degli assessori: ma davvero il problema del costo della politica sono 500 euro al mese che prende un assessore? Torniamo seri e permettiamo a tutti di poter ricoprire cariche pubbliche, non solo a chi se lo può permettere. Tra qualche anno, con avvisi di garanzia che fioccano per un ginocchio sbucciato, chi vorrà fare il sindaco, soprattutto nei piccoli comuni?
A questo proposito, che ne pensi dei social e dell’alluvione di giudizi alla quale siete sottoposti? Fa parte del gioco: se decidi di essere presente sui social devi essere pronto anche a sostenere le critiche. Certo c’è un limite, il rispetto, su quello non si può transigere. Se vieni in Comune e offendi chi ci lavora, subisci le conseguenze dei tuoi comportamenti, e così nella rete.
In generale, ci sono episodi che ti sono particolarmente dispiaciuti? Sinceramente quando ti mettono in pasto agli odiatori seriali come nel caso della vicenda Porro/divieto di stazionamento nelle piazze, e ti piovono squadristi social che si augurano che la gente venga a cercarti a casa, non è piacevole, soprattutto tutto questo parte da politici locali.
Ma parliamo anche di cose positive: tra mille giorni, cosa pensi di mettere nella tua bacheca delle realizzazioni? Quello che deve ancora arrivare. Scherzi a parte l’emozione più forte umanamente è stata quando siamo riusciti a dare un’opportunità a chi non l’aveva, con il progetto Baskin, e quando abbiamo consegnato venti alloggi popolari ad altrettante famiglie spesso in lacrime. Alla fine che cosa è la politica se non questo?
E la realizzazione che ti rende più orgoglioso? Aver trovato e speso sei milioni di euro per la sicurezza sismica delle scuole, dei nostri ragazzi, anche se queste opere sono meno visibili rispetto a interventi come asfalti e marciapiedi. Sono orgoglioso di cosa abbiamo fatto (e dobbiamo finire) come Giunta, maggioranza e uffici: anche le nuove piazze e vie (Via primo maggio, Piazza Vittorio Veneto, il nuovo spazio davanti al Municipio) sono il nuovo volto del Comune, e lo saranno sempre più, con le alberature che cresceranno.
Che programmi hai per i prossimi, ultimi mille giorni? Ci sono molte cose da avviare e da concludere:la palestra del Chino Chini, i lavori al Centro Piscine, l’Area Romanelli, Villa Pecori, i nuovi alloggi ERP, il nuovo Piano Operativo per ridisegnare Borgo San Lorenzo. In questi 10 anni abbiamo investito parecchio, nonostante le scarse risorse del nostro bilancio. Dobbiamo incrementare la qualità delle iniziative che portiamo avanti: penso a Vivilosport e alla Fiera Agricola, ormai nel dna del Mugello, ma bisogna innovare per migliorare ancora. Tuttavia i temi essenziali per il Mugello rimangono due: la Faentina, su cui non si molla un centimetro rispetto ai treni nuovi che devono arrivare, e l’Ospedale, per cui, passato il Covid, è necessario fare la gara e avviare i lavori; ulteriori rinvii non sono comprensibili né accettabili.
Un pronostico: chi verrà dopo Omoboni alla guida del Comune? I pronostici portano male, mi auguro che il PD e il centro sinistra non facciano errori del passato, dove divisioni più o meno dichiarate hanno rischiato di far vincere la destra. Serve secondo me unità e apertura a sinistra e al centro del PD e alle esperienze civiche. Sul piano politico e sui temi, non su presunte simpatie o antipatie personali. Non dobbiamo dare niente per scontato: la segreteria di Bagni da questo punto di vista sta facendo un ottimo lavoro unitario, sarebbe dannoso non proseguire in questa direzione.
Sicuro che la tua esperienza di sindaco tra mille giorni sia finita? Se vi fosse una fusione tra il Comune di Borgo San Lorenzo e un comune confinante, potresti ricandidarti… Sai come la penso sulle fusioni, e credo sia davvero un tema che, o viene affrontato ora, o tra dieci anni presenterà il conto nel nostro territorio, in termini di risorse e di opportunità. Io sono pronto a parlarne sul serio, senza tatticismi. Siamo al tempo limite, chi ha lungimiranza politica e attaccamento al Mugello sa che non possiamo più rimandare. Non fusioni a freddo, ma un progetto politico organico. Su questo anche il PD batta un colpo: se prevale il campanilismo sarà il Mugello a perdere. Lavorerò in questi mille giorni cercando di fare del mio meglio, poi è giusto dare spazio ad altri, fusione o non fusione.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 Agosto 2021