MUGELLO – Stavolta “Il Filo di Perle” di Giampiero Giampieri racconta, tornando sulla vicenda di Aldo Moro, una storia di umanità che sarebbe piaciuta a Aldo Moro, uomo di fede, pace e riconciliazione.
Tornando dalle guerre alle piccole cose quotidiane, una volta chiesi ad Agnese Moro se riteneva che suo padre sarebbe stato contento di questa impensabile amicizia fra vittime e “carcerieri” – penso non solo a Bonisoli, ma anche ad Adriana Faranda e Giovanni Ricci, figlio dell’autista di Moro. Lei mi rispose con un sorprendente uso del verbo presente:«Mio padre è contento!”».
E c’è una storia molto bella che ho visto crescere negli anni. Bonisoli, quando era ancora detenuto, ma ammesso ai benefici nell’espletamento della pena, conobbe l’esperienza dei Salesiani di Arese attraverso il cappellano di San Vittore, il salesiano don Luigi Melesi, che gli permise di portare lì una mostra di prodotti di serigrafia realizzati dai detenuti. Pian piano iniziò un rapporto con i volontari del centro di Arese: Bonisoli divenne lo “zio” delle case-famiglia in cui venivano accolti ragazzi seguiti dai servizi sociali, che avevano bisogno di aiuto. Nacque così una grande amicizia con un educatore salesiano, Enrico Perlato, tanto che quando questi, ad un certo punto, sentì i segni della vocazione fu Bonisoli – che si professa non credente – a incoraggiarlo e accompagnarlo, avendo capito che per lui era quella la strada giusta. Ordinato sacerdote in Sardegna, Perlato al suo fianco avrà di nuovo l’ex brigatista: «Mi fece anche il letto, la sera prima dell’ordinazione», dice sorridendo. … Una storia che, ne sono certo, sarebbe piaciuta a Aldo Moro, uomo di fede, pace e riconciliazione.
Da Angelo Picariello, Liberiamo Moro dal caso Moro
IL FILO DI PERLE, a cura di Giampiero Giampieri
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 Marzo 2025