FIRENZE –“L’ex ospedale di Luco di Mugello o riusciamo a venderlo o dobbiamo inventare qualcosa come pubblico, magari in sinergia con lo Stato, la Città metropolitana, gli enti locali”. Parola del presidente della commissione di Controllo, Jacopo Alberti (Lega Nord), a conclusione dell’audizione da lui organizzata.
“Vista la precaria situazione in cui versa l’ex ospedale di Luco di Mugello -spiega Alberti- abbiamo deciso di sentire le dirette testimonianze del dottor Luca Margheri che, a suo tempo, aveva raccolto le firme per salvare lo storico immobile, oltre a quella dell’architetto Alessio Berardi che si era occupato dell’ex nosocomio in una apprezzata tesi di laurea.” “Dopo il sopralluogo dell’ottobre scorso-prosegue Alberti-volevamo, dunque, approfondire maggiormente questa delicata problematica.”
“La Regione Toscana -precisa l’esponente leghista- aveva acquistato l’immobile per 2 milioni e 500mila euro, mentre l’attuale base d’asta è di un milione e 540mila euro; il dirigente responsabile Pantuliano ha comunque rivelato che vi è un progetto regionale per la messa in sicurezza del tutto, da realizzarsi entro l’anno, del valore di un milione di euro.”
“Il mio parere complessivo in merito, anche dopo aver ascoltato le preziose testimonianze di Margheri e Berardi-conclude Jacopo Alberti- è che se il primario obiettivo di venderlo ad un privato dovesse fallire, allora è doveroso promuovere qualche iniziativa pubblica, in sinergia con lo Stato, la città metropolitana e gli Enti locali, per salvare tempestivamente l’ex nosocomio.”
Poi è intervenuto il capogruppo della lista civica “Cambiamo, insieme!” Luca Margheri: “Come forse vi è noto -ha esordito-, negli ultimi mesi dello scorso anno ho lanciato un’iniziativa pubblica, quella di appellarsi con un esposto alla Procura generale della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, per cercare di fermare il degrado di questa importantissima struttura di proprietà regionale. Un’iniziativa che in breve ha raccolto oltre mille firme di sostegno. Allora la definii un tentativo estremo, quasi disperato, per salvare l’ex-ospedale di Luco di Mugello. Rappresentando alla Magistratura la situazione gravissima nella quale la struttura si trova, ipotizzando il reato di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, contavo di sollecitare la proprietà, ovvero la Regione Toscana a uscire dall’immobilismo: perché se è vero che intende vendere il bene, non può certo, nell’attesa, lasciarlo crollare”.
Margheri ha ripercorso la storia e ricordato il valore artistico del complesso architettonico, e ha aggiunto: “Questo complesso ormai da anni versa in condizioni di sempre maggiore fatiscenza e degrado, con gravi rischi per la sua stessa tenuta strutturale, con fenomeni di cedimento ai tetti e ai muri interni”, ricordando anche la recente lettera della Sovrintendenza alla Regione per obbligarla ad effettuare gli obblighi conservativi. (articolo qui)
E ha concluso rivolgendosi ai rappresentanti della Regione: “Mi permetto di formulare una proposta-richiesta. Con il trascorrere degli anni, e dei tentativi di alienazione, io credo che l’istituzione regionale, proprietaria della struttura, dovrebbe riconsiderare l’intera questione. Intorno al destino di questo immobile storico c’è troppa rassegnazione e disinteresse, da parte di tutti, compresi gli enti locali mugellani, che pure avevano deciso di investire 2 milioni e mezzo di euro (un milione il Comune di Borgo, un milione e mezzo l’allora Comunità Montana del Mugello) e un altro milione e mezzo di euro era stato messo in bilancio dall’allora Provincia di Firenze (si tenga conto peraltro che nel suo piano strategico la stessa Città Metropolitana cita l’ex-ospedale come uno dei luoghi da recuperare). Mi chiedo e vi chiedo: E’ davvero la vendita a privati, e la trasformazione in hotel di lusso l’unica soluzione possibile? Non sarebbe invece il caso di esaminare anche altre possibilità, magari suddividendo gli ambienti e puntando a un recupero plurifunzionale della struttura? Lo dico solo a titolo esemplificativo, ma la parte meno nobile potrebbe essere recuperata e destinata a residenze sociali o alloggi popolari, lasciando la parte di maggior pregio artistico a funzioni culturali, o direzionali. Quello che oggi preme è dunque da una parte intervenire immediatamente per fermare il degrado, dall’altra prendere decisioni lungimiranti per dare un futuro a uno dei complessi storici più rilevanti del Mugello”.
Questo spunto di Margheri, -è la vendita ai privati l’unica soluzione o possiamo pensare ad un recupero plurifunzionale della struttura- è stato oggetto di discussione tra i consiglieri in commissione. Paolo Sarti (Sì Toscana a sinistra) ha chiesto se la destinazione museale può interessare il nazionale; Elisabetta Meucci (Pd) ha invitato a riflettere su ogni singola ipotesi, tenendo presente che si tratta di cifre importanti da investire; Fiammetta Capirossi (Pd), dopo aver ripercorso la storia, si è detta scettica sull’utilizzo pubblico e ha parlato del Mugello come di un territorio che si sta mettendo in gioco dal punto di vista ricettivo. Gabriele Bianchi (M5S), partendo dal problema delle risorse, si è soffermato sull’importanza di preservare realtà come queste, che fanno la storia del nostro paese.
E sul futuro dell’ex-ospedale di Luco di Mugello oggi si fa sentire anche il sindaco di Borgo San Lorenzo: “Stiamo lavorando con l’assessore regionale Bugli per cercare una soluzione. Intanto fa molto piacere che la stima del valore dell’immobile si sia abbassata. E abbiamo fatto presente alla Regione che in queste condizione l’ex ospedale non riuscirà a passare un ulteriore inverno. Per questo mi fa piacere che anche il consiglio regionale lo abbiam posto come tema centrale. Certo, la questione vera è una: le risorse rispetto agli interventi da fare.” Omoboni ribadisce l’impegno dell’amministrazione comunale : “in questi ultimi mesi abbiamo fatto visitare l’immobile a possibili interessati all’acquisto. E siamo fiduciosi, se vi sarà uno sforzo comune per preservare e valorizzare un gioiello non solo di Borgo ma dell’intero Mugello”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 maggio 2018