Il governo taglia i finanziamenti aggiuntivi ai nuovi comuni nati da fusione. Il sindaco di Scarperia e San Piero protesta
SCARPERIA E SAN PIERO – Una “fregatura” inattesa, quella tirata dal governo Lega-Cinque Stelle a tutti quei comuni che hanno accettato di fondersi, spinti anche dai vantaggi economici garantiti alle amministrazioni comunali.
Ma i nuovi comuni nati da fusione sono aumentati, e il Governo, anziché rifinanziare -mancavano circa 25 milioni di euro-, ha deciso di tagliare a tutti una parte dei contributi. Scarperia e San Piero, ad esempio, perderà oltre 400 mila euro. Comprensibile il malcontento del sindaco Federico Ignesti: “Il nostro comune quest’anno doveva ricevere un milione e 460 mila euro, ne riceverà invece un milione e 46 mila euro. E ci sono comuni, nati più di recente, come Barberino-Tavarnelle che rispetto al nostro taglio diel 28%, si vedranno diminuire le risorse del 58%”.
Ignesti spiega le ragioni della sua protesta, una protesta che i sindaci, di tutti i partiti, porteranno a Roma con un sit-in davanti al Parlamento il prossimo 10 luglio, e con un’iniziativa dell’Anci l’11 luglio: “Se mi avessero ridotto le risorse, ma lo avessero detto per tempo, mi sarebbero girate le scatole, ma sarei stato zitto. Qui invece si riducono i contributi quando già i bilanci sono fatti, e le somme in entrata e in uscita sono già previste. Non funziona così, perché metti i Comuni a rischio dissesto, e rompi il patto di fiducia tra lo Stato e i sindaci. Senza contare che questi soldi non li tolgono mica a noi amministratori, ma vengono a mancare ai cittadini, perché investimenti e servizi verranno meno e saranno messi in discussione progetti già finanziati per i territori e le comunità. Per questo chiediamo che il finanziamento stanziato dal governo sia reintegrato, per coprire l’intero fabbisogno reale. In particolare -aggiunge Ignesti- la Toscana rischia di perdere circa 4 milioni di euro per i 14 Comuni nati da fusione, dove i cittadini hanno scelto di dar vita ad un ente unico per poter godere dei vantaggi previsti. La decisione del governo di non ampliare l’ammontare di risorse stanziate, a fronte della nascita di nuovi Comuni fusi, è veramente insostenibile. Anche perché, ripeto, comunicata a pochi giorni dalla scadenza per l’equilibrio di bilancio, con impegni già presi”.
Su questo tema il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni ha inviato una lettera a tutti parlamentari toscani, ed anche Anci a livello nazionale si è espressa chiedendo sia l’integrazione del fondo, che risulta carente di circa 25 milioni, sia “che venga portato a compimento il percorso di approvazione delle nuove norme in materia di gestione associata, peraltro già condiviso nel tavolo presieduto dal sottosegretario all’Interno Candiani”.
“Siamo veramente preoccupati – conclude Ignesti – e contiamo che il governo ascolti l’appello dei sindaci, da sempre il baluardo e il garante dello Stato nei nostri territori. Non farlo metterebbe a repentaglio il nostro mutuo rapporto di fiducia e di rispetto”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 luglio 2019
Hanno fatto così anche con le scuole, comprensivi di qui, comprensivi di là e quando noi genitori protestavano nessuno ci ha ascoltato, spero che per i comuni possa cambiare la situazione, ma un paese si giudica da come tratta i cittadini e qui non è per niente un bel vedere. Suggerisco a tutti i sindaci di coinvolgere i propri cittadini e di non lottare soli.