Il Mugello dei cento binari. All’avanguardia. Ecco le proposte sulla mobilità per il Recovery Fund
MUGELLO – La prima scheda, tra le proposte presentate dai Comuni del Mugello alla Città Metropolitana per i progetti che vorrebbero attingere ai finanziamenti del Recovery Fund, riguarda la mobilità e presenta quattro linee progettuali per una mobilità sostenibile intermodale, che riguarda treno, auto e bici. E le proposte sono numerose. Vediamo la prima, quella relativa ai treni, la più innovativa.
“Il Mugello -dicono i sindaci mugellani- ha bisogno di un miglioramento dell’ offerta del trasporto ferroviario, con un progetto di integrazione con il trasporto su gomma, anche per progetti di sviluppo turistico del territorio. Con un maggior numero di corse, senza gravare sulle percorrenze attuali, ampliando la fascia oraria serale rispetto a quella attuale e creando sinergie con la linea Borgo San Lorenzo – Pontassieve – Firenze, tale da permettere un sistema di metropolitana di superficie che colleghi il Mugello e l’alto Mugello a Firenze.
La linea Faentina può essere concepita come una metropolitana di superficie che colleghi in tempi rapidi Firenze a Faenza e Ravenna, riducendo il numero delle fermate e aumentando la frequenza delle corse. Parallelamente, dato l’interesse turistico della linea, si possono mantenere alcune corse slow, che prevedano maggiori fermate.”
Si chiede in particolare l’introduzione di treni con alimentazione ad idrogeno. Si legge nel progetto: “un investimento sul materiale rotabile per il raggiungimento dei suddetti obiettivi: Alstom (in partnership con SNAM) ha sviluppato un prodotto sulla base della piattaforma CORADIA (si tratta del treno “POP” già in esercizio nelle flotte regionali di Trenitalia) che prevede una configurazione con alimentazione ad “idrogeno” ma con la possibilità di essere dotato di unità pantografo (che consente in tal modo la circolazione sia su rete elettrificata che non elettrificata). Non ci sono limitazioni nell’infrastruttura ferroviaria esistente ovvero non sono necessari lavori infrastrutturali (es. marciapiedi di stazione, ecc.) per consentire l’utilizzo di tale materiale sulle linee ferroviarie del Mugello, anche in configurazione attuale. Sono invece sicuramente necessari interventi infrastrutturali per la realizzazione dei depositi di stoccaggio dell’idrogeno.
L’intervento che proponiamo è un potenziamento delle corse sulle nostre delle linee ferroviarie con utilizzo dei treni con una tecnologia a bassissimo impatto ambientale, come l’idrogeno”.
Non solo i treni ad idrogeno, ma viene proposta anche una tramvia leggera, una sorta di “people mover” per unire la ferrovia Faentina al casello autostradale di Barberino di Mugello una parte e all’autodromo del Mugello dall’altra, “dotando così il territorio di un sistema ferro-tramviario che permette di raggiungere tutti i servizi e le infrastrutture presenti sia per i residenti che per turisti e pendolari”.
E si ipotizza anche uno studio di fattibilità per “una eventuale fermata Alta Velocità, (sul modello adottato a Chiusi.) a San Piero a Sieve. Questa soluzione, oltre ad essere attrattore di potenziali servizi per area produttiva del Mugello, rappresenterebbe la fermata nell’area metropolitana fiorentina per le corse ferroviarie AV che bypassano la città di Firenze”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 Dicembre 2020