Il Sacrificio di Don Sazzini
Ricorre quest’anno il centenario della nascita di don Ubaldo Sazzini, giovane parroco di San Donato in Polcanto e nello stesso momento ricorre anche il 70.mo anniversario della sua immatura morte avvenuta nei boschi di Polcanto l’8 settembre del 1944. In suo ricordo, domenica 7 settembre, il pievano di Borgo San Lorenzo don Maurizio Tagliaferri, fu invitato a concelebrare la Santa Messa al Mulino Mazzone e Piamaggio di Monghidoro in onore di questo suo lontano confratello.
Don Ubaldo Sazzini nacque a Piamaggio di Monghidoro il 1 febbraio 1914 da una famiglia di povera gente e si dice il destino, proprio l’8 settembre del 1922 al Santuario della Madonna di Boccadirio sboccia e si precisa in lui la vocazione sacerdotale, una chiara scelta di campo. Aveva solamente otto anni. Nel 1938, il 17 luglio, viene ordinato sacerdote ed inviato come cappellano nella chiesa di Rifredi e per tre anni opera vicino a quel gigante di Uomo e di prete che fu don Facibeni il fondatore della Madonnina del Grappa, tanto amata da tutti i fiorentini. Dopo quattro anni, nel 1941, viene inviato come parroco a San Donato a Polcanto, proprio negli anni più bui e tristi della nostra storia moderna. La guerra, fratelli contro fratelli, fascisti contro partigiani, gli invasori tedeschi, la fame, la paura, il terrore, la miseria. Tutte cose che avrebbero spaccato un macigno, ma non don Ubaldo Sazzini. Basta leggere il suo diario manoscritto (molto bello il libro di don Carlo Calzolai e don Bruno Gori sulla vita di questo loro confratello*), per capire e comprendere di quale animo, di quale fede, di quale amore era impregnato il pretino di Monghidoro verso la sua gente, il suo popolo, la sua chiesa. L’8 settembre 1944 i suoi passi si dirigono come di consueto verso i boschi ad incontrare gli sfollati. Le grida di aiuto di una donna giungono all’orecchio di don Ubaldo ed egli con animo risoluto cambia direzione, va verso il torrente Faltona sulle “Balze” per essere accanto al marito della donna che giace ferito per lo scoppio di una mina. Ma nel tentativo di raggiungere questo suo parrocchiano e lenire il suo dolore, fra i dirupi scoscesi delle Balze incappa anche lui in una mina ed è dilaniato. Morirà dopo atroci sofferenze nella sua cameretta, dopo che era stato portato sopra una scala adibita a barella, proprio al tramonto confortato ed assistito da don Armando Corsi, sacerdote nativo di Polcanto. Don Ubaldo Sazzini muore a soli 30 anni, pianto da un intero popolo e fu sepolto nel cimitero di Polcanto vicino alla sua gente.
Aldo Giovannini
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, dicembre 2014
* (nota: del libro citato, noto e considerato oggi una rarità, ormai esistono solo poche copie).
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