Il Teatro Corsini si tinge dei colori dell’Africa
Dal 9 al 13 marzo gli attori senegalesi del Teatro Metastasio di Prato saranno ospiti di Barberino per l’allestimento dello spettacolo “Antigone. Una storia Africana”
Non sarà solo assistere ad uno spettacolo ma sarà spalancare attraverso il Teatro una finestra sull’Africa, sarà il confronto con una scena internazionale e la possibilità di vedere lavorare dal vivo 12 attori senegalesi diretti dal regista Massimo Luconi.
Accadrà il 13 marzo a Barberino quando al teatro Corsini andrà in scena lo spettacolo ANTIGONE UNA STORIA AFRICANA, un progetto del Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con l’Associzione APPI, il Centro culturale francese Saint Louis in Senegal e la comunità senegalese di Prato. Ma lo spettacolo sarà solo il culmine di una settimana di incontri e di eventi realizzati da Catayst in collaborazione con diverse realtà del territorio. La Compagnia, interamente formata da attori senegalesi, alcuni residenti in Italia, altri provenienti da St. Louis in Senegal, sarà infatti ospite del Teatro di Barberino dal 9 al 13 marzo per l’allestimento dello spettacolo. Al momento sono in calendario un incontro e una cena con i giovani di Barberino realizzata in collaborazione con la Parrocchia e la Consulta dei genitori, uno o più incontri nelle scuole, mentre la sera dello spettacolo attori e registi incontreranno il pubblico alle 19.00 per raccontare le loro storie e la genesi di un grande progetto di teatro e di integrazione.
La storia di Antigone è la storia senza tempo e senza confini di una donna ribelle, eroica, di una sorella, che si oppone alle leggi dello stato in nome dei diritti sacri della famiglia e del sangue. Così il regista Massimo Luconi: “Ovunque vi siano discriminazioni razziali, conflitti, intolleranze religiose, dovunque una minoranza levi la sua voce a reclamare giustizia, Antigone torna ad assumere il ruolo dell’eroina che sfida i regimi totalitari in nome della pietas universale che si estende a tutti gli uomini sentiti come fratelli, superando ogni limite o divisione tribale e nazionalistica”.
Nell’allestimento di Luconi la partitura europea si arricchisce degli elementi propri del teatro tradizionale africano.
È la struttura stessa del racconto a imporre l’uso di uno spazio che si protende verso il pubblico come se il palco divenisse la piazza del villaggio, dove la popolazione si raccoglie ad ascoltare il griot, il cantastorie africano (cantore della tradizione orale degli antenati).
In questa cornice narrativa, i personaggi sono prigionieri della tragedia in una specie di prigione rituale, obbligati dall’ineluttabilità della storia a ripetere i meccanismi drammaturgici, ma nello stesso tempo con l’urgenza di uscirne attraverso il rapporto con il villaggio, che è il pubblico che ascolta. Il griot, che racconta, prega e spiega al pubblico, è il vero sacerdote della cerimonia nel quale tutti si identificano e a cui nessuno si sottrae.
Il Teatro diventa un luogo di aggregazione e di integrazione e attraverso la storia di Antigone si cerca di raccontare uno degli aspetti più interessanti del Senegal di oggi, l’osmosi alchemica fra tradizione popolare e cultura europea.
PRENOTAZIONI [email protected] – martina 328 6506698
Annuncio – La Compagnia cerca un alloggio da affittare
I 6 attori provenienti dal Senegal stanno cercando un alloggio da affittare a Barberino, per l’occasione. Chi avesse disponibilità può scrivere a [email protected] o chiamare lo 055 331449
(Fonte: Ufficio Stampa Catalyst)
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, marzo 2015