La frase contestata di Giada Ciampi. Il gruppo della Lega chiede una “rettifica” al Filo. E il Filo la pubblica e risponde
BORGO SAN LORENZO – Il gruppo consiliare della Lega di Borgo San Lorenzo, ai sensi della l. n.47 dell’8 febbraio 1948, la legge sulla stampa chiede la pubblicazione di una rettifica, in merito alla vicenda di una frase pronunciata in consiglio comunale (articolo qui)
Sarebbe da discutere se trattasi di vera e propria rettifica o di mera precisazione.
Cosa viene contestato, di nuovo, al Filo? Due cose. Primo, di aver riportato nell’articolo il nome di chi ha pronunciato quella frase in Consiglio Comunale, contro la quale Lega e altre minoranze sono insorte. Embè? Abbiamo fatto il nostro mestiere. Avremmo scritto il falso se avessimo detto che questo nome è stato fatto in conferenza stampa. Ma mai questo è stato scritto e fatto intendere. Anzi, si rilegga l’articolo del “Filo”: “A scatenare la bagarre era stata una frase che sarebbe stata pronunciata dalla consigliera del gruppo delle Liste Civiche Giada Ciampi –il nome non lo si è fatto nel corso della conferenza stampa perché, ha detto il leghista Atria, “siamo garantisti”-.
Più chiaro di così! Lo abbiamo scritto esplicitamente. E allora quale rettifica si pretende? O non si sa leggere, o si cerca la rissa.
La seconda questione riguarda la minaccia, di quelle opposizioni, di protestare attraverso forme di astensione in Consiglio. Anche su questo la rettifica appare fuori bersaglio. Perché i consiglieri hanno scritto -così riportavamo- in un loro comunicato: “Ci auguriamo una netta presa di posizione di qualche membro di maggioranza verso tale affermazione antidemocratica che qualora, venisse confermata dal riscontro verbale, comporterebbe immediatamente l’interruzione da parte nostra di tutte le attività consiliari perché venuta meno la democrazia oltre che delegittimata l’opposizione.”
Le parole hanno un senso: “l’interruzione da parte nostra di tutte le attività consiliari” cosa significa? Ci sembra chiarissimo. E abbiamo tutto il diritto e la libertà di interpretarlo come lo abbiamo interpretato. I consiglieri leghisti ci hanno ripensato? Lo dicano. Ma non se la prendano con la stampa.
Un’ultima cosa. Un articolo giornalistico, pensavamo fosse perfino superfluo spiegarlo,ma evidentemente è necessario, non è né un comunicato, né un resoconto, né tantomeno un verbale. E non c’è alcun obbligo di scrivere come “pretenderebbe” un gruppo, partito, associazione che promuove una conferenza stampa. I giornalisti vanno alla conferenza stampa, ricevono comunicati stampa, poi scrivono , secondo la propria sensibilità e le proprie conoscenze. Non abbiamo scritta nessuna inesattezza, e nessuna falsità.
E rivendichiamo tutto il diritto di esprimere giudizi, liberamente e senza condizionamenti e neppure sottili minacce.
Bene specificare che la richiesta di rettifica viene dal gruppo della Lega, e non anche da Marco Giovannini del Movimento Cinque Stelle e da Luca Margheri di Cambiamo insieme. Che pure avevano partecipato alla contestazione della frase di Ciampi. Evidentemente, c’è opposizione e opposizione. E non tutti i gruppi fanno politica allo stesso modo. Vi immaginate se un partito che non si riconoscesse in un articolo, o non ne condividesse la chiave di lettura pretendesse la “rettifica”? Sarebbe parecchio grave.
Detto e chiarito questo, pubblichiamo integralmente la “rettifica” del gruppo della Lega. Lo chiedono e lo facciamo, perché è giusto che tutti i lettori sappiano con esattezza di cosa si sta ragionando. Poi ognuno ha la propria testa, e si farà una propria opinione. Grazie a Dio, almeno fino ad oggi, questo giudizio possiamo tutti esprimerlo liberamente.
IL FILO
Rettifica Gruppo Consiliare Lega BSL:
“Gli articoli, il preambolo su Fb così come l’editoriale successivo alla conferenza stampa del 4 novembre 2019 contengono una serie di inesattezze. Nella serata erano presenti altre testate giornalistiche che hanno registrato e trasmesso tutta la conferenza stampa. Come membri di opposizione presenti in Consiglio abbiamo sottolineato l’importanza del nostro ruolo, informato di ciò che è avvenuto nello scorso Consiglio Comunale entrando nel merito dell’Odg Forteto e della Mozione sull’adesione alla giornata internazionale contro violenza sulle donne da noi presentata ma respinta dalla maggioranza. Inoltre abbiamo informato tutti circa gli atteggiamenti e le parole pronunciate da un membro della maggioranza di cui per onor del vero e per rispetto, nonostante le numerose richieste nella conferenza stessa, non abbiamo mai rivelato il nome, cognome, sesso e l’appartenenza politica tale da circoscrivere al soggetto stesso gli indizi.
Il nome, cognome e l’appartenenza politica è stato diramato a mezzo stampa dalla testata Il Filo usando il condizionale come d’obbligo.
Nessuno dei consiglieri di opposizione presenti in consiglio ha mai minacciato di boicottare tramite assenza il consiglio stesso, ma anzi, nelle dichiarazioni registrate, si afferma che da 5 mesi categoricamente siamo presenti con atti concreti, prodotti in ottica locale, senza i quali l’attività consiliare si sarebbe limitata alla mera e sterile attività di insediamento. Ci siamo sempre rapportati verso il gruppo di maggioranza senza mai essere scendere in ambito personale nell’ottica di sensibilizzarne gli esponenti a prendere le distanze dalle parole pronunciate da un loro componente. Il “silenzio assenso” fin da allora dimostrato fa dedurre che quelle parole abbiano trovato casa nella maggioranza stessa”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 novembre 2019