Lega: “Palestra Ginnastica Artistica: una storia controversa”
BORGO SAN LORENZO – Tra le giuste aspettative della Ginnastica Artistica, che dopo investimenti considerevoli e anni di attesa ancora non può usufruire della nuova palestra e le rimostranze dei residenti di via Croce e via Quasimodo per il tipo di manufatto approvato, i disagi che questo comporta, e la sua localizzazione a ridosso delle abitazioni, il Comune mantiene il punto e tira diritto. Altro lascito della Giunta Bettarini, la nuova Palestra di via Quasimodo venne approvata in fretta e furia nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale della Giunta uscente, a aprile 2014, a quanto si dice anche per non perdere i finanziamenti della Regione Toscana che infatti furono erogati per un valore di € 120,000 su un totale di € 420,000, con il rimanente a carico della società sportiva cui oggi il bene è stato affidato, e il contributo, almeno sotto-forma di lavori eseguiti dal Cantiere Comunale, del Comune stesso. In deroga ai parametri urbanistici all’epoca vigenti nell’area Romanelli, si autorizzò la struttura ad eccedere il massimo delle altezze previste (9 metri), per arrivare alla tensostruttura di oggi, alta 12.50 metri dal piano di campagna, che svetta sulle abitazioni circostanti, pari a un edificio di 4 piani.
La mancanza di coinvolgimento iniziale lamentata dagli abitanti della zona, la chiusura del Comune al dialogo con gli stessi e l’apparente assenza di considerazioni relative all’impatto ambientale della struttura cagionarono un primo ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ed un secondo Ricorso al TAR da parte di due residenti, poi uniti in un unico procedimento il quale ha dato ragione al Comune, che eccepiva la “tardività del ricorso” e la mancata dimostrazione dei danni ai vicini derivati dalla struttura, peraltro definita “opera pubblica di interesse regionale” nella sentenza. Non soddisfatti dall’esito del procedimento, alcuni abitanti della zona stanno oggi predisponendo un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, e valutando esposti ad altri enti, tipo ARPAT per il forte odore di plastica proveniente dal telo di copertura, che si avverte anche all’interno delle abitazioni, così come per il rumore che presumibilmente deriverà dall’accensione dei motori necessari a mantenere gonfia la struttura, la cui installazione è prevista proprio dal lato delle abitazioni.
I residenti non contestano assolutamente la necessità e l’opportunità di avere una palestra per la ginnastica artistica, ma l’arroganza e la protervia di una Amministrazione che non ha voluto sentire ragioni rispetto a siti anche adiacenti alternativi all’attuale, magari un po’ più lontani dalle abitazioni, oltre che al mancato utilizzo di tecniche e materiali costruttivi meno impattanti: in una parola, avrebbero voluto essere coinvolti, anche per salvaguardare maggiormente il valore delle loro abitazioni, tutte preesistenti all’installazione della palestra.
Mentre il Comune, forte della sentenza del TAR, va avanti come un bulldozer, noi supponiamo che ci vorrà ancora del tempo per giungere ad una soluzione condivisa. Ma i soldi, sia pubblici che privati, intanto sono stati spesi. Il Consigliere Capogruppo Luca Margheri di Cambiamo Insieme, ha intenzione a questo proposito di vederci chiaro, ed ha perfettamente ragione. Anche noi vorremmo che il Comune rispondesse a un po’ di domande del tipo: Davvero non si poteva pianificare la costruzione su altro lotto dell’area Romanelli? Se permanesse lo stato di conflittualità, come sembra, chi garantirà la Società Sportiva e gli Enti Pubblici finanziatori per gli investimenti di denaro delle diverse fonti fatti fino ad oggi? Si tratta di un buon modo di amministrare le risorse collettive? Siamo sicuri che non vi sia stata una iniziale carenza di concertazione e di confronto tra parti interessate? Come ci si assicurerà che l’uso di una “opera pubblica di interesse regionale” possa essere condiviso, oltre che dalla Società Sportiva di Ginnastica Artistica, maggior investitore, anche da altri possibili fruitori, per mantenere appieno il carattere pubblico dell’investimento? Davvero il Comune ritiene che sia stato salvaguardato l’ambiente circostante e il valore degli immobili privati costruiti a suo tempo nell’area?
Luca Ferruzzi portavoce Lega sezione Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 luglio 2018