Lo sciopero contro la preside. Insegnanti e genitori chiedono di essere ascoltati
BORGO SAN LORENZO – Una manifestazione importante quella che si è tenuta nella mattina di giovedì 2 maggio davanti alla scuola media di Borgo San Lorenzo per protestare contro la condotta dell’attuale preside Patrizia Nappa.
“La Dirigente Scolastica – spiega Paola Pisano segretaria generale Flc Cgil – in tutto l’anno, ed in parte di quello passato, non ha messo in campo alcuna strategia comunicativa e organizzativa per far sì che tutto l’istituto comprensivo, che raccoglie la scuola materna elementare e media, potesse creare un ambiente sano di lavoro per i dipendenti e costruttivo per gli alunni che lo frequentano. Le problematiche riguardano anche un mancato rispetto delle norme ed è per questo che abbiamo avviato un percorso, che ha poi portato allo sciopero, e che ci ha visto confrontare anche con l’amministrazione centrale che ha mandato un ispettore facendo il possibile per convincere la preside a cambiare atteggiamento. Ma lei non ha ascoltato neanche i suoi superiori. Pertanto siamo stati costretti ad arrivare ad oggi. La cosa che mi preme sottolineare è la presenza di molti genitori a riprova che la scuola è di tutti e loro sono in prima linea a protestare insieme ad insegnanti e personale non docente”.
Ma non tutto il personale ha aderito a questo sciopero. Anzi, sembra che ci sia una netta divisione tra i docenti della scuola media e quella elementare.
“Da sindacalista – continua la Pisano – non mi interessa né il numero delle adesioni né l’appartenenza ad un ordine di scuola piuttosto che ad un altro. È invece importante che ci si ribelli contro il luogo della legittimità diffusa, perché quello che ha fatto la preside è una violazione delle norme. Alcuni insegnanti hanno deciso di non aderire ma vedo tanti genitori e questo significa che, evidentemente, sono consapevoli delle criticità. È la riprova che si è rotto il patto educativo e quindi che c’è un problema di responsabilità che ha prodotto tutto questo. Ora bisogna ascoltare la compagine dei docenti e quella genitoriale, che è stata esclusa da ogni discussione, e soprattutto attivare strategie comunicative ed organizzative che facciano in modo che l’istituto funzioni al meglio, con l’efficacia e l’efficienza che il sistema nazionale richiede”.
Come sottolineato dai sindacati alla manifestazione c’è stata un’ampia partecipazione da parte dei genitori stanchi di una preside che non li ascolta e, a loro parere, ha collezionato una serie di errori senza però prendersi le proprie responsabilità e senza confrontarsi con nessuno.
“Siamo arrivati a questo perché non c’è dialogo – hanno dichiarato Claudio Piga e Giuditta Borghetti genitori e membri del Consiglio d’istituto -. Noi genitori cerchiamo di parlare con la preside da ottobre, cercando di far partire quest’istituto che non è partito. Anche in consiglio il dialogo è nullo, le decisioni vengono prese in maniera unilaterale e le delibere non vengono attuate. Siamo arrivati ad una situazione paradossale. È un brutto momento, non avremmo mai voluto arrivare a tanto ma siamo stati costretti, dopo un percorso fatto di tentativi falliti di mediazione e dialogo. Quello che più ci amareggia non sono le mancanze di competenze ma la volontà di provare a costruire qualcosa insieme. Abbiamo avuto a che fare con una persona che si è arroccata nelle sue posizioni, senza mai cedere di un millimetro e senza neanche provare a mettersi nei panni di chi provava a proporgli un punto di vista differente. Gli istituti, prima del comprensivo, erano organi a se stanti che sono stati ‘fusi a freddo’ ed in questo vediamo una grossa responsabilità della dirigente perché doveva muoversi per tempo trovando dei terreni neutri nel quale far comunicare le parti coinvolte. Questo è stato il primo di tanti altri errori”.
Irene De Vito e Andrea Pelosi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 maggio 2019