La Marzocco festeggia 90 anni, e porta le sue macchine da caffè in tutto il mondo
SCARPERIA E SAN PIERO – La Marzocco (articolo qui), azienda mugellana leader nella produzione di macchine da caffè professionali, festeggia quest’anno 90 anni. Lo farà ufficialmente nel prossimo ottobre a Milano, promuovendo uno specifico evento nell’ambito di Host, la mostra internazionale dedicata al food service.
E li festeggia con un andamento di tutto rispetto: intanto con un fatturato giunto a 60 milioni di dollari -e con il gruppo che ne totalizza 120-, e con un mercato in forte espansione. Negli ultimi quattro anni le vendite sono cresciute ogni volta del 40%, e se nel 2011 erano state prodotte 6000 macchine, nel 2016 dallo stabilimento di Scarperia e San Piero, ne sono uscite ben 16 mila. Dirette in tutto il mondo, visto che il 95% del mercato della Marzocco è all’estero, soprattutto negli USA, in Australia, nel Regno Unito, in Corea del Sud, in Cina e in Germania, luoghi dove l’azienda italo-americana ha aperto filiali.
Una caratteristica di questa azienda mugellana, insieme all’altissima qualità dei prodotti, è il personale. Centosessanta persone. Intanto il clima, familiare e sereno. Ambienti molto belli, accorgimenti anti-stress, due sale ricreative con biliardo, calcio balilla, televisione, palestre attrezzate, video, niente turni o straordinari -si lavora dalle 8.00 alle 12.00, poi dalle 13.00 fino alle 17.00, con pause da 15 minuti ogni due ore, e un’ora per il pranzo. Così proprio ieri e oggi si è tenuta in azienda la fase finale di un reclutamento globale di nuovi dipendenti a cui hanno aderito 500 giovani da tutto il mondo -perfino dall’Australia-, da queste ne sono stati selezionate 50, venuti a Scarperia e San Piero per gli ultimi colloqui -ovviamente tutti in inglese, e una decina verranno presto assunti, adeguatamente formati.
“Vogliamo mettere le persone al centro – dice il direttore marketing Christopher Salierno – vogliamo che stiano bene a lavoro”.
Nata nel 1927 fondata dai fratelli Bambi -Piero Bambi, che la vendette nel 1994 è ancora presente in azienda-, oggi l’azienda è controllata da Kent Bakke dell’americana Starbucks, grande appassionato di caffè e storico distributore negli Stati Uniti del brand fiorentino di cui garantì la diffusione negli anni Ottanta al tempo del boom dei caffè letterari, e produce sei modelli, uno solo di uso domestico -la “Linea Mini”-, che peraltro è prodotto sempre più apprezzato. E da anni anche Bill Gates ha voluto nella sua abitazione due macchine da caffà della storica azienda fiorentina.
Per quanto riguarda la nicchia delle macchine fatte a mano con due caldaie, quindi quelle di fascia alta, La Marzocco è azienda leader. Per quanto è possibile La Marzocco preferisce rifornirsi, per la componentistica, da aziende mugellane, collabora infatti con la Meccanica Mugello, Tizzanelli, Pieri e altri: “Avere aziende vicine -spiega Silvia Bartoloni- è un valore aggiunto, consente di calibrare il prodotto, e di avere maggiore possibilità di dialogo”. Attualmente le macchine hand-made in Florence stanno conquistando il centro del palcoscenico dei caffè, delle caffetterie indipendenti, dei ristoranti e dei bistrò speciali in città come Stoccolma, Oslo, Copenaghen e varie altre città di tutto il mondo. Cerved le ha conferito il riconoscimento Company to Watch 2016 per essere nei mercati più importanti, per la produzione artigianale di alta gamma, per l’impegno nella diffusione della cultura del caffè attraverso corsi ed eventi dedicati, per i continui investimenti nel campo della ricerca dell’innovazione tecnologica e del design -e del resto un intero settore dello stabilimento di Petrona è dedicato alla ricerca e allo sviluppo, e ai test dei prototipi: tanto che nei prossimi mesi verrà lanciato un nuovissimo prodotto-.
Le attività extra aziendali di cui si occupa La Marzocco sono tante. Insieme al Caffè Corsini ha prodotto il documentario The Call contro l’estinzione del leone in Africa, ha creato la borsa di studio Il Marzocco d’Oro che ogni anno premia cinque studenti delle medie e delle superiori, figli di dipendenti dell’azienza. Da anni sta seguendo il progetto no profit della piantagione di Songwa in Tanzania, dove promuove l’attività agricola, l’istruzione e l’integrazione socio-professionale della piccola comunità africana che trae tutto il suo sostentamento dalla coltivazione del caffè, donando 1 euro a quella comunità per ogni macchina venduta.
“E’ un’azienda – dice Salierno – aperta. Nello scorso anno abbiamo accolto in fabbrica 800 persone, 430 nei primi mesi di questo, tanti studenti. Perché vogliamo investire per portare le persone qui. Per questo vogliamo ristrutturare la vecchia fabbrica a Pian del Mugnone per costruire un’accademia del caffè. Sarà costituita da un archivio storico di più di 6000 disegni, di brevetti e di progetti di arredo -perché per anni La Marzocco ha fatto arredamento per i bar-, una parte dedicata all’innovazione non solo tecnica ma anche sulla coltivazione del caffè, stiamo studiando con il World Coffee Research (qui) per studiare la genetica del caffè, contiamo di avere anche una piccola piantagione in sede. Poi ci sarà una parte dedicata alla personalizzazione della macchina, per dare a ogni cliente un pezzo unico”. Per questo i prezzi delle macchine variano molto: si va dai 4000 euro per la macchina “domestica”, fino ai 20-30 mila euro per le macchine da caffè personalizzate.
Massimo Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 maggio 2017
Bello l’articolo e ricco di informazioni interessanti. Però non ho capito dove si trova la fabbrica. ‘Scarperia e San Piero’ dov’è?
L’azienda è nel comune di Scarperia e San Piero, in località La Torre-Petrona, tra Borgo San Lorenzo e San Piero