Maturandi mugellani, anche il quizzone è andato
BORGO SAN LORENZO – Fa caldo. La temperatura supera i 30 gradi. In tanti sognano le agognate ferie, stendersi sul bagnasciuga con un Mojito in mano. Le scuole sono finite. Ma non per tutti. L’edificio che ospita i due istituti superiori di Borgo San Lorenzo pullula di ragazzi che parlano, bevono e…studiano. Ebbene sì, sono iniziati gli esami di maturità, anzi, si stanno per concludere. Infatti, questa mattina, i 150 studenti del Chino Chini ed i 175 del Giotto Ulivi, hanno sostenuto il “quizzone”, al secolo terza prova e, dopo tre giorni di pausa, sono tornati sui banchi per affrontare il test più temuto.
“È stata una prova complicata perché devi studiare l’intero programma di quattro materie diverse – racconta Gianluca del Chino Chini indirizzo alberghiero – In più avevamo due lingue, francese ed inglese, oltre ad alimentazione e matematica, non tra i test più facili. Sinceramente non so dire com’è andata, la prova è pesante…aspetto giovedì, quando partiranno gli orali per togliermi finalmente quest’ansia che ormai ci accompagna dall’inizio dell’anno. Io sarò l’ultimo del primo giorno e porterò una tesina sull’immigrazione tra le coste libiche e l’Italia, un tema molto attuale oggigiorno”.
“Siamo disperate – raccontano alcune ragazze dell’indirizzo commerciale del Giotto Ulivi – la prima prova, nonostante quello che è stato detto, è stato abbastanza tranquillo, anche Caproni non era difficile come analisi del testo. Comunque ci è andata bene rispetto ai pronostici. Anche economia aziendale era fattibile, nonostante il fatto che non ti puoi bloccare. La terza prova, è un’incognita perché dipende anche dai professori che ti trovi davanti. Ad esempio, noi ci siamo trovate in difficoltà con inglese e francese, specialmente per quanto riguarda l’ultima domanda in cui veniva richiesta la nostra opinione. Poi avevamo anche diritto e matematica…boh speriamo di averla ‘sfangata’”. Per questo indirizzo, alla prova orale è uscita la lettera B anche se, nella classe delle ragazze sono in 8 ad essere stati ammessi alla maturità.
“Si spera bene – sospirano le ragazze di Servizi Sociali – ma finché non lo vediamo scritto non ci vogliamo pronunciare. Siamo un po’ arrabbiate perché ci è capitata una domanda di psicologia che il nostro professore ha dichiarato in programma ed invece noi non l’abbiamo mai studiata. Nella terza prova avevamo anche inglese, tecnica amministrativa ed educazione fisica. A parte questo ‘impiccio’ la terza prova è stata la più facile, erano domande che parlavano anche di anoressia e bulimia e che avevamo affrontato in altre materie, quindi avevi la possibilità di ‘arrivarci’ anche se non avevi studiato tantissimo. Inglese e psicologia erano tosti, con autori affrontati alla ‘meno peggio’. Per quanto riguarda invece la prima prova, i temi erano fattibili, l’unica cosa è che oggettivamente non avevi tanta scelta…era praticamente un unico argomento”.
“Non è stata tanto difficile – racconta Annamaria del liceo Linguistico – abbiamo trovato un po’ di difficoltà con gli insegnanti esterni che hanno messo domande che non ci aspettavamo però i nostri professori hanno cercato di aiutarci il più possibili e alla fine ce l’abbiamo fatto. Avevamo la seconda lingua, che per noi era francese e per l’altra sezione spagnolo, poi tedesco, fisica e filosofia. Devo dire che, nonostante ci potesse stare che gli insegnanti esterni ci giocassero qualche tiro mancino, sono stati clementi e la prova è andata come ce l’aspettavamo, se uno si prepara un minimo. Per quanto riguarda la prima prova io ho deciso di non farla, buttarmi nel vuoto in un esame così importante non faceva per me. In generale posso dire che non era difficile dai, gli altri argomenti erano sempre i soliti rivisti mille volte: natura…scienza…progresso…niente di originale. Fattibili ma noiosi!”.
Anche i professori sembrano soddisfatti dei loro studenti.
“Mi sembra che i ragazzi siano relativamente tranquilli – racconta la professoressa Negri di Storia e Filosofia – anche la prima prova era molto affrontabile, le domande erano molto ampie e non riguardavano la poetica dell’autore. Ancora non sappiamo com’è andata oggi, ma devo dire che sono ottimista, sulla mia materia li vedevo sorridenti. Speriamo bene!”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 giugno 2017