Movimento 5 stelle Mugello sul caso Forteto: “Diamo alle cose il giusto nome: Il Forteto è una setta”.
VICCHIO – Riceviamo e pubblichiamo un commento inviato alla nostra testata da parte del Movimento 5 Stelle Mugello a proposito della vicenda “Forteto”.
“Dobbiamo cominciare a dare alle parole il giusto nome. Per chi ha letto il libro di Duccio Tronci e Francesco Pini Il Forteto è stato,ed è ancora, una setta. L’unica parola giusta che a noi manca è questa, setta. Il Forteto non era né una comunità di accoglienza né una casa dove si davano bimbi in affido, non vi era infatti ne norma ne regolamento chiaro che spiegasse perché i minori venivano assegnati a quella struttura. Sono ormai accertate le responsabilità e i fatti di quanto accadeva nella setta del Forteto grazie agli atti del processo, le pesanti molestie e gli abusi sessuali subiti dai minori della stessa, il plagio psicologico dei vari membri della comunità; resta tuttavia ancora da chiarire come sia stato possibile che ciò sia accaduto per 40 anni indisturbatamente. Perché non si sia provveduto ad un azzeramento della governance e ad un blocco degli affidi per impedire che i misfatti accadessero ancora dopo le prime condanne a Fiesoli e Goffredi nel 1982. La bonarietà colpevole di tutta una parte del territorio mugellano, degli assistenti sociali preposti e del tribunale dei minori che hanno assistito la struttura in tutti questi anni è, a dir poco, sconcertante.
Abbiamo parlato con Sergio Pietracito, presidente dell’associazione Vittime del Forteto in cui ha vissuto per dodici anni. I fatti accaduti, come racconta Pietracito, sono inequivocabilmente spiegati nel Capo V della sentenza di Cassazione del 22 dicembre, dove si evince cosa è stata davvero la cooperativa, cioè una costruzione ben congegnata esternamente, una pantomima dietro la quale si nascondevano gli orrori ideologici e fisici della setta; motivo per cui la cooperativa viene condannata in solido con gli imputati.
Abbiamo appreso con soddisfazione che il progetto Oltre, mirato al sostegno e al reinserimento delle vittime del Forteto, è riuscito a partire, purtroppo tardivamente, grazie all’iniziativa dell’Associazione Artemisia, dell’Anci, della Società della Salute e di altre associazioni operanti nel territorio, supportato della Regione Toscana.
Il M5S ha seguito in questi anni la vicenda molto da vicino. Grazie alla nostra Senatrice Laura Bottici, i fatti sono stati portati in commissione Giustizia del Senato e ancora grazie al suo impegno il Parlamento italiano, dopo la Regione Toscana, ha finalmente affrontato il caso Forteto. La richiesta fatta dalla Senatrice era quella di istituire una commissione di inchiesta per accertare i fatti in maniera più approfondita ma purtroppo, dopo l’approvazione al Senato, la proposta non ha avuto i tempi necessari per essere votata anche alla Camera per il decadere del Governo. Speriamo caldamente che la proposta possa essere riformulata e accolta dal prossimo. Serve un inchiesta seria che ci aiuti a capire perché in tutti questi anni si sia continuato ad affidare minori alla struttura, quali e quanti interessi ci siano stati nel continuare a sponsorizzare il Forteto, nonostante tutto. Sponsorizzazioni fortemente volute ed incoraggiate da gran parte della sinistra e più pacatamente da destra. Perché si siano chiusi gli occhi per 40 anni su abusi e molestie terribili. Adesso auspichiamo che le Istituzioni proseguano l’iter per la richiesta danni contro gli imputati avviata dal loro Legale Avv. Bevilacqua, ricordando che la Regione Toscana aveva chiesto 5 Milioni di Euro, l’Unione dei Comuni 2 Milioni, il Comune di Vicchio 1,5 milioni, Borgo San Lorenzo 500.000 euro, la città Metropolitana 1 Milione. Sarebbe interessante che in futuro si indagasse anche per quali e quanti rivoli siano passati i tanti soldi elargiti alla Comunità, Fondazione e Associazione Forteto dalle Amministrazioni e dalle Istituzioni più in generale.
Con grande rammarico da parte nostra dispiace apprendere che i dirigenti di Legacoop Toscana e Confcooperative si siano dissociati da un ipotesi di commissariamento della cooperativa ritenendosi soddisfatti dei rinnovamenti al vertice della stessa, per tutelare i posti di lavoro. Di quanti posti di lavoro parliamo? Ai più informati non sfugge che undici sono stati i soci lavoratori che hanno denunciato, trenta sono i lavoratori dipendenti esterni, i restanti sessanta circa sono coloro che appartengono alla comunità, quindi setta, come da sentenza. Dei dipendenti che sapevano e hanno taciuto si può dire che sono forse colpevoli tanto quanto coloro che hanno mentito? Nell’attuale cda siede Ferdinando Palanti, già vicepresidente di Morozzi nel 2013, e Francesco Rotini e Alberto Bianco, ambedue membri della setta che al processo, citati come teste, hanno difeso il Forteto, e l’avvocato Carlo Bossi , ex- difensore degli interessi della cooperativa. Dunque come si può pensare che in questo clima di omertà e ipocrisia sia possibile un rinnovamento vero? Non è più tempo di avere dubbi né tentennamenti, noi siamo favorevoli ad un commissariamento del Forteto e ad una vera svolta, perché, anche orfani di Rodolfo Fiesoli, non si confondano più i falchi con le colombe, sciogliendo definitivamente la setta e promuovendo un percorso di reinserimento , dove possibile, di quanti ne hanno fatto parte“.
Elisa Barlazzi – Movimento 5 Stelle Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 gennaio 2018
Si vede proprio che siamo in campagna elettorale..