Mugello in zona rossa, i sindaci: “Ospedali in sofferenza, misura necessaria”
MUGELLO – Il Mugello rimane in zona rossa. Dopo l’annuncio del ritorno in zona arancione della Toscana, il presidente Eugenio Giani ha spiegato che in alcune zone della regione rimarranno almeno per un’altra settimana le restrizioni da zona rossa. Troppo alti i numeri, troppo in affanno le strutture sanitarie, come quella del Mugello che deve affrontare anche un problema di diffusione del virus in un reparto (articolo qui). Ed i sindaci mugellani comprendono la rabbia dei propri concittadini, ma sono sostanzialmente d’accordo con la linea scelta dal presidente Giani.
“Concordo con la scelta del Presidente Giani di allungare di una settimana la zona rossa – commenta il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa – Noto con rammarico come persistano, nonostante i ripetuti controlli delle forze dell’ordine, comportamenti irresponsabili di troppe persone che non hanno capito la gravità del momento. Questi pessimi comportamenti individuali contribuiscono fattivamente a mettere in ginocchio l’intero tessuto economico produttivo, fatto perlopiù da piccole e medie imprese”.
Il sindaco di Barberino di Mugello Giampiero Mongatti vede nelle somministrazioni dei vaccini l’unico modo per uscire da questa situazione: “Abbiamo bisogno dei vaccini quanto prima: tutta la comunità (cittadini e imprese) è comprensibilmente logorata da questa situazione; finora ne sono arrivati pochi, speriamo che inizino ad arrivare in quantità adeguate”.
Dello stesso avviso il primo cittadino di Dicomano Stefano Passiatore: “Se il Governo si impegnerà a fornire i vaccini, dovremo resistere ancora per poco tempo, poi si normalizzerà la situazione.”
“È una zona rossa cautelativa, perché speravamo che la situazione ospedaliera fosse migliore di quella che c’è ora – spiega il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti – La zona rossa per tutta l’area fiorentina è anche un segno di solidarietà da parte dei comuni che avevano dati da zona arancione se non addirittura gialla, per non lasciare indietro le zone limitrofe. Si deve lavorare tutti insieme, sperando di ripartire da sabato. E poi vanno trovate delle soluzioni per evitare le chiusure generalizzate, perché le attività sono veramente in difficoltà”.
“Condivido le motivazioni del Presidente Giani sulle criticità negli ospedali e l’affanno delle terapia intensive – commenta il sindaco di Firenzuola Giampaolo Buti – Rilevo però una enorme sofferenza delle attività economiche e di loro mi faccio portavoce, chiuse oramai da troppo tempo ; sono allo stremo ed hanno giustamente diritto a riprendere a lavorare. C’è inoltre da dire che il Comune di Firenzuola non ha le medesime caratteristiche dei grossi centri; vasto territorio con densità abitativa bassa che ha riportato nelle ultime settimane indici di contagio al di sotto del tetto imposto e ci ritroviamo comunque penalizzati”,
Andrea Pelosi
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 aprile 2021