Mugello: terra dei fuochi? La discarica di Paterno, gli aggiornamenti.
La Discarica di Paterno e non solo. Problematiche ambientali sul territorio
di Francesca Chemeri
Si è svolto venerdì 12 settembre, presso lo spazio “Le Belle Idee” a Scarperia, gestito dall’Associazione Culturale Arzach, un incontro informativo dedicato alla delicata vicenda della discarica di Paterno, a Vaglia.
Come è ormai noto, nella piccola frazione sono state sversate abusivamente, nel corso degli anni, tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi, abbandonati sui terreni antistanti una vecchia cava, oggi sequestrati. Mentre tutto questo avveniva, l’ex primo cittadino di Vaglia Fabio Pieri si preoccupava di proporre alla Provincia di Firenze (che ha poi recepito il progetto) la realizzazione, proprio nella ex cava, di una discarica per amianto.
Presenti alla serata il Comitato Ambientale di Vaglia, l’attuale Sindaco di Vaglia Leonardo Borchi, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Scarperia e San Piero Marco Recati.
Dopo la cena vegetariana offerta da Arzach e la proiezione di un video sul tema, realizzato dalle testate ‘La Città invisibile’, ‘L’Altra città’, il giornale delle comunità delle Piagge, ampio spazio è stato dedicato al dibattito, partecipato e vivace.
Locali strapieni, tante domande e la consapevolezza che la novella terra dei fuochi mugellana, venuta alla luce nella Toscana (in)felix, non è un problema che riguarda solo la piccola comunità di Paterno.
I rifiuti di Paterno (tra cui il temutissimo cromo esavalente, ma anche piombo, nichel, arsenico e idrocarburi) sversano infatti in gran parte sul terreno, in prossimità del torrente Carzola, che adduce nella Carza e di qui nella Sieve. Molte le domande sul rischio di effettivo inquinamento per le acque mugellane. A cui ha cercato di dare risposta il Sindaco di Vaglia Borchi, in prima linea nella battaglia (anche legale) per ottenere la bonifica dell’area. Borchi ha spiegato che al momento i rilievi effettuati da Arpat sulle acque hanno dato esito negativo ma che, per poter escludere contaminazioni, sono in corso ulteriori indagini.
Il dibattito si è poi spontaneamente esteso alla vicenda dello sversamento illecito di terre e rocce da scavo contaminate a Sant’Agata, sequestrate dal 2010, e alle più ampie problematiche legate agli impatti Tav in Mugello. Presente anche il Comitato Carza Viva, che da tempo si batte per trovare una soluzione praticabile per il corso d’acqua, essiccato per buona parte dell’anno proprio dalla Tav.
Il processo bis sui danni ambientali causati nel nostro territorio dalla realizzazione del Treno ad Alta Velocità ha di recente portato ad una sentenza che certifica la presenza in Mugello di numerose discariche abusive realizzate con i rifiuti della grande opera. La Corte d’Appello di Firenze ha inoltre stabilito l’obbligo di bonifica dei luoghi inquinati (tra cui peraltro anche la cava di Paterno) a carico dei dirigenti Cavet condannati. Ma ad oggi nulla è stato fatto.
Problemi diversi, quelli affrontati, tra cui però i cittadini intervenuti hanno saputo individuare un filo comune, quello di una sciagurata vocazione, impropriamente attribuita al Mugello, a svolgere il ‘lavoro sporco’ in materia ambientale.
Malgrado l’amarezza, costellata da punte di polemica nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni (dove erano mentre si realizzava il disastro della Tav? Dove erano mentre si realizzava lo scempio di Paterno?), durante la serata sono emersi spirito costruttivo e la volontà dei cittadini di impegnarsi affinchè i danni ambientali, realizzati a Paterno come in altri siti mugellani, siano correttamente sanati.
La sensazione diffusa è che l’unica strada perseguibile sia quella di una corretta informazione e di una strutturata pressione politica. Gli Enti Pubblici (Regione Toscana in primis) sono avvisati.
La messa in sicurezza è urgente per l’Assessore Regionale Anna Rita Bramerini. Arpat e Asl al lavoro per una proposta di interventi.
A seguito dell’incontro del 18 settembre in Regione Toscana con il sindaco di Vaglia Leonardo Borchi accompagnato dal suo Assessore all’Ambiente Riccardo Impallomeni, con Arpat e l’assessore provinciale Crescioli, per la Bramerini “è urgente la messa in sicurezza della cava di Paterno”.
I proprietari dell’area non hanno mai dato seguito alle ordinanze di messa in sicurezza emanate dal Comune di Vaglia, pertanto nell’incontro è stato affidato ad Arpat e Asl il compito di lavorare su di una proposta di interventi necessari. La Bramerini: “Ci adopereremo per reperire le risorse”.
Da parte sua l’Arpat ha tenuto a specificare che l’area della cava, allo stato attuale e per quanto è conosciuto, non ha evidenze di contaminazione ambientali che possono far presupporre pericoli per la salute dei cittadini che abitano nella zona. Condivide l’urgenza della messa in sicurezza, per eliminare i rischi potenziali.
Nel frattempo, nei giorni scorsi, sono state effettuate nuove perquisizioni, nell’ambito delle indagini coordinate dal PM Luigi Bocciolini, che hanno riguardato gli uffici dell’ex cava. mirate al sequestro di documentazione utile a chiarire origine, natura e tempi di stoccaggio dei rifiuti.
Giovedì 2 ottobre 2014 un incontro pubblico a Vaglia
E’ previsto per le ore 16,00 in piazza Corsini 1 a Vaglia presso il Comune l’incontro pubblico tra istituzioni, associazioni, comitati e cittadini interessati per analizzare le possibili procedure per escludere dal Piano Interprovinciale Rifiuti qualsiasi previsione del sito di Paterno come futura discarica.
Nel consiglio del 29 settembre di questa sera è in votazione una mozione in tal senso, indirizzata alla Regione Toscana e alla Provincia di Firenze.
(c) Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – Settembre 2014